Il Pensatore di Rodin: significato, storia e curiosità sulla celebre scultura
Il Pensatore è una delle più celebri sculture della storia dell’arte; si tratta di un’opera in bronzo realizzata in un lungo arco di tempo, quasi venticinque anni – tra il 1880 e il 1904 – dallo scultore francese Auguste Rodin.
Conservata a Parigi nel museo che porta il nome del suo creatore, il suo titolo originale francese è Le Penseur.
Approfondimento
Il pensatore: descrizione e significato
L’opera rappresenta un uomo seduto in profonda meditazione: il braccio destro poggia il gomito sulla gamba sinistra, vicino al ginocchio, mentre la mano rivolta indietro sostiene il mento e il capo.
La fama e la diffusione di questa famosissima immagina è dovuta anche – e, forse, soprattutto – al fatto che è spesso usata per raffigurare la Filosofia.
Le origini dell’opera
Inizialmente questa statua fu chiamata “Il poeta“: essa faceva parte di una porta monumentale in bronzo commissionata a Rodin come porta d’ingresso del Musée des Arts Décoratifs (Museo di arti decorative) a Parigi.
L’edificio tuttavia non venne mai inaugurato.
Lo sculture Auguste Rodin per questa porta scelse di raffigurare un tema a lui molto caro: si tratta dell’universo della Divina Commedia, all’epoca considerata un’opera densa di spunti romantici e avventurosi.
Nel progetto dell’artista francese c’erano molte figure, ognuna rappresentante uno dei principali personaggi presenti nel poema dantesco: in questo contesto Il Pensatore avrebbe dovuto raffigurare lo stesso Dante Alighieri davanti alle porte dell’Inferno, mentre meditava sulla sua grande opera.
Perché l’uomo è nudo?
La statua è nuda, poiché Rodin sceglie di rappresentare una figura eroica che si rifà alla filosofia artistica di Michelangelo Buonarroti: l’obiettivo dello scultore francese è quello di rappresentare insieme l’intelletto e la poesia.
Il richiamo alla scultura del Pensieroso di Michelangelo (realizzata per la tomba di Lorenzo de’ Medici duca di Urbino – Sagrestia Nuova della basilica di San Lorenzo a Firenze) è chiaro.
Simbolo universale
Posto in cima a una roccia, al centro del timpano, in solitaria meditazione, il Dante di Rodin guarda verso il basso in direzione del mondo dei dannati. Nel giro di pochi anni la figura assume un’immagine e un significato più generico, anzi universale, tanto da entrare nell’immaginario collettivo come una sorta di definizione, di fatto un simbolo e una icona dell’attività intellettuale.
Anche l’uso satirico di tale figura è molto diffuso da lungo tempo, addirittura anche quando Rodin stesso era ancora in vita. Il petroliere americano – nonché appassionato collezionista d’arte – Armand Hammer raccontò che incontrando faccia a faccia Lenin nel 1912, gli portò in donò una piccola scultura raffigurante uno scimpanzé nella posa del Pensatore, in atto di meditazione sopra ad un teschio umano: il messaggio di Hammer era teso a sottolineare con sarcasmo le tendenze darwiniste del pensiero di Lenin.
Sono numerose le le versioni di questa scultura distribuite nei musei in tutto il mondo. Alcune di queste copie sono versioni ingrandite dell’originale, oppure sculture realizzate in scala.
Una versione, voluta dallo stesso Auguste Rodin, è presente anche sulla sua tomba.