Allegria di naufragi, analisi della poesia (Ungaretti)
La poesia “Allegria di naufragi” è sicuramente una delle composizioni più famose del poeta Giuseppe Ungaretti e una delle sue più rappresentative: è stata composta a Versa (Gorizia) il 14 febbraio 1917 e reca il titolo originario (omonimo) della raccolta di Ungaretti alla quale appartiene, Allegria di naufragi.
Approfondimento
La raccolta di poesie
Tale raccolta ha, infatti, una vicenda editoriale abbastanza complessa: il primo gruppo di poesie venne pubblicato nel 1916 col titolo Il porto sepolto. Nel 1919 si aggiunsero poi altre poesie e il titolo cambiò in Allegria di naufragi.
L’edizione successiva, del 1931, fu intitolata semplicemente L’Allegria: Ungaretti eliminò la componente ossimorica (naufragi), cercando di mettere in evidenza soltanto la vitalità e lo slancio positivo presente nella vita di ogni uomo.
L’edizione definitiva è quella del 1942, organizzata in cinque sezioni:
- Ultime: testi più antichi, scritti prima di partecipare come soldato alla Prima Guerra Mondiale;
- Il porto sepolto e
- Naufragi: poesie di guerra, composte essenzialmente sul fronte del Carso;
- Girovago: poesie che raccontano l’esperienza di guerra in Francia;
- Prime: testi composti dopo la guerra.
Introduzione al testo
Il tema della guerra è dominante, la parola diventa un simbolo, i versi sono brevi e frantumati e la punteggiatura eliminata: tutti punti che caratterizzano lo stile innovativo di Ungaretti.
Il titolo della poesia, Allegria di naufragi, è quindi un ossimoro: cosa c’è di allegro nella condizione di un naufrago? I naufraghi sono gli uomini, che restano tali per colpa dei dolore della guerra, ma il poeta vuole sottolineare che, anche se essi hanno vissuto momenti terribili, è possibile ancora che abbiano uno slancio vitale positivo.
Allegria di naufragi: testo della poesia
E subito riprende
Il viaggio
Come
Dopo il naufragio
Un superstite
Lupo di mare.
Analisi della poesia
La poesia è composta da sei versi brevissimi, a volte formati anche da una sola parola. Tutto ruota intorno alla similitudine, espressa con il “come” messo in evidenza perché collocato in modo solitario nel terzo verso.
La condizione dell’uomo, che sta vivendo la dolorosa esperienza della guerra, viene paragonata a quella del lupo di mare sopravvissuto ad un naufragio, che riprende il largo. La metafora del naufragio viene ripresa dalla più grande tradizione poetica, ovvero autori quali Leopardi, Mallarmé, Baudelaire.
Il “come” in posizione forte è presente anche in un’altra lirica famosissima di Giuseppe Ungaretti: Soldati.
Qui la condizione dei soldati sul fronte viene paragonata a quella dell’albero che perde le foglie in autunno. Il paragone quindi assume una fondamentale importanza nelle liriche di Ungaretti perché gli permette di creare rapidi collegamenti e mettere in relazione aspetti diversi.
La poesia sembra essere formata da enjambements: il senso del verso precedente è necessariamente collegato con quello successivo. Tra le altre figure retoriche si ricordino i già citati ossimoro nel titolo e similitudine.
Commento
La bellezza della poesia Allegria di naufragi va ricercata soprattutto nel senso, al di là degli espedienti stilistici e retorici. Ungaretti vuole dare un messaggio positivo a tutti gli uomini: nonostante essi abbiano vissuto un momento durissimo, come un vero e proprio naufragio, devono riprendere il viaggio e cercare di andare avanti seguendo lo slancio positivo della vita.
A ricominciare, oltre alla vita degli uomini, deve essere anche la poesia stessa. Non bisogna smettere di scrivere, anzi la lirica dopo aver vissuto un periodo di silenzio a causa del troppo dolore provocato dalle sofferenze del mondo, deve narrare la ripresa del viaggio degli uomini e continuare il proprio cammino di svelamento del mistero della vita.