Differenza tra vintage e retrò
Esistono delle sostanziali differenze tra i termini vintage e retrò? In effetti sì. Con il termine retrò (abbreviazione di retrospettivo) si intende uno stile culturale che si ispira alle mode passate e che rende omaggio all’utilizzo di tutto ciò che è definito d’epoca, mentre invece si è soliti utilizzare il termine vintage per indicare le qualità ed il valore di oggetti prodotti almeno vent’anni prima di oggi e diventati con il passare del tempo veri e propri oggetti cult.
Il termine vintage deriva dal francese antico vendenge, derivante dalla parola latina vindēmia, cioè vendemmia, che indica i pregiati vini d’annata. Ma il termine vintage non è solo usato in questo contesto ma è anche riferito a tutti quei prodotti che hanno segnato la cultura e il costume perché inimitabili, nati generalmente tra il 1920 e il 1990. Dagli strumenti musicali, agli oggetti da museo, ai computer, ai videogiochi, alle motociclette, alle auto, fino ad arrivare alla moda ed i suoi capi.
Anche lo stile retrò ha influenzato la moda, l’arte, l’eros, la televisione ed il cinema. Facciamo riferimento all’arte retrò che è una sorta di “pop art” che ha avuto la sua origine fra gli anni quaranta e cinquanta. Nel campo dell’eros, la “retrò erotica” è una classe di fotografia che prende spunto dallo stile “pin-up” e dalla pornografia del periodo anni settanta e precedenti. Anche la moda si ispira allo stile retrò, così capi e accessori, andati di moda molto tempo prima, vengono presi ad ispirazione dai designer nel realizzare ciò che oggi torna in voga.
Anche il make-up subisce l’influenza del passato e si ispira al retrò adoperando gli stessi espedienti utilizzati dai truccatori del cinema degli anni quaranta e cinquanta. Musica e media quali televisione e radio non mancano di rifarsi allo stile retrò, puntando su suoni, strumenti, palinsesti e pellicole cinematografiche che puntano direttamente sulle realizzazioni del ventesimo secolo.