Il ventriloquo e la sua arte
Il ventriloquo è una persona in grado di parlare, usando una o più voci, senza muovere i muscoli facciali. L’artista, durante le sue esibizioni, tiene la bocca socchiusa e non muove le labbra, la lingua ed i muscoli facciali. Il ventriloquo parla comunque in maniera normale. Questo escamotage, o trucco, permette di dare la sensazione e l’illusione allo spettatore che lui parli con il ventre o che la voce provenga da qualcun altro, spesso un pupazzo.
La sua abilità si evince dalla pronta accortezza di espirare l’aria lentamente e di stemperare i suoni serrando la gola. L’effetto è immediato e sembra che la voce provenga davvero dal ventre anche se non è effettivamente così.
Ma per creare un trucco perfetto, il ventriloquo usa spesso un pupazzo con bocca mobile, che permette di distogliere l’attenzione dello spettatore dal suo viso, dando l’impressione che sia il pupazzo a parlare.
Inoltre l’artista cerca di utilizzare poco, o mascherare, tutte quelle consonanti (bilabiali e dentali) che non possono essere utilizzate senza un evidente movimento facciale, dando maggior interesse a quei suoni simili che non richiedono alcun movimento della bocca.
L’idea diffusa che i ventriloqui parlino con il ventre dipende, con molta probabilità, dal fatto che si considera il diaframma come il più importante muscolo respiratorio, situato appunto nell’addome subito sotto i polmoni e che sia un muscolo fondamentale per il parlare, ma in realtà i suoni sono emessi solo grazie alla laringe e alle corde vocali.
Durante le sue performance artistiche, il ventriloquo deve convincere che il pupazzo che tiene in mano sia un’entità vivente a sé stante e che abbia una vera e propria personalità, grazie all’utilizzo di voci dal timbro diverso.
In sintesi, a detta di alcuni esperti, per raggiungere lo scopo prefissato bisogna offrire particolari stimoli al cervello dei nostri spettatori creando la più grande maggioranza di stimoli possibili per poter conferire un’anima ad un pezzo di stoffa o di legno.