Il disco “The Wall” dei Pink Floyd
Chi non conosce i Pink Floyd? Si tratta di uno dei gruppi più famosi della storia musicale di tutti i tempi: questa rock band inglese è nata nel 1965, seguendo in un primo momento il genere “space rock” e “rock psichedelico”. Nel corso della lunga e complicata carriera, i Pink Floyd si sono distinti per la musica innovativa e la loro tendenza al “rock progressivo”.
Chi ha avuto la fortuna di assistere dal vivo ad un concerto della band britannica è rimasto sicuramente colpito dagli esperimenti sonori e dalla spettacolarità dell’evento. La musica dei Pink Floyd ha influenzato anche lo stile di musicisti contemporanei del calibro di Dream Theater, Nine Inch Nails e Porcupine Tree.
Il gruppo, fondato da Roger Keith “Syd” Barrett (chitarrista e cantante) è formato da Nicholas Berkeley “Nick” Mason (batterista), Richard William “Rick” Wright (tastierista), George Roger Waters (bassista). L’album di debutto esce il 5 agosto 1967, si intitola “The Piper at the Gates of Dawn”, e contiene sia melodie con testi poetici, che sperimentazioni stravaganti. Di fatto, con questo album di esordio, i Pink Floyd si impongono al pubblico come “pionieri” dello “space rock”.
La band riesce a coinvolgere il pubblico con l’impiego di diapositive ed immagini di forte impatto. Nel 1968 il chitarrista David Jon “Dave” Gilmour prende il posto di Barrett, che lascia il gruppo a causa di problemi psichici e consumo di droga. “The Dark Side of the Moon” e i due album che lo seguono segnano la storia del rock mondiale.
Il disco “The Wall”
Il 30 novembre 1979 viene pubblicato “The Wall”, concept album dei Pink Floyd, uno dei loro dischi più famosi e uno dei più importanti della storia del rock.
Si tratta dell’undicesimo album composto dalla band inglese, che solo nel nostro Paese ha venduto circa un milione di copie. L’album si basa sulla storia di Pink, un personaggio di fantasia, un artista, che si trova a dover affrontare un serie di disagi fin dall’infanzia: la morte del padre durante la guerra, la madre che tende a proteggerlo troppo, i maestri e gli educatori severi, la moglie che lo tradisce. Deluso dalla vita, Pink decide di isolarsi dal mondo e rinchiudersi in un mondo tutto suo, dove a nessuno è permesso di entrare. L’album si chiude con il brano intitolato “Outside the Wall”, una bellissima ballata dal tema introspettivo, che esprime il sentimento di solitudine del protagonista, Pink, divenuto una rockstar famosa.
Nonostante il successo dell’album sia stato enorme (più di quello che gli stessi Pink Floyd si aspettavano) ci sono dei problemi tra i componenti del gruppo (in particolare tra il tastierista Rick Wright e Roger Waters).
L’album contiene melodie struggenti, altre caratterizzate da moti di rabbia. Una cosa è certa: dalle prime note si intuisce la genialità musicale di questa band e la loro maturità artistica. “Another Brick in the Wall”, il primo pezzo del disco, introduce nella musica rock elementi di musica classica che lo rendono a dir poco straordinario. La copertina dell’album è molto semplice ed intuitiva: guardandola, si capisce subito quale è il tema di cui si occupa: un muro contornato di nero fatto da tanti mattoncini bianchi.
Alcuni anni dopo, nel 1982, viene lanciata al cinema la pellicola cinematografica “Pink Floyd The Wall”, in cui l’attore protagonista è Bob Geldof. Il film, diretto dal regista Alan Parker, contiene scene abbastanza crude e violente, ma non vi sono tutti i brani dell’album: alcuni, come “Hey You” restano fuori.
Il tour “The Wall” registra il tutto esaurito in varie parte del mondo: durante i concerti compare sospeso in aria il famoso maialino Algie, il pallone utilizzato nella copertina di “Animals”, con il quale Roger Waters intrattiene spesso veri e propri dialoghi (vedi Run Like Hell e In the Flesh). Inoltre viene montato un muro di polistirolo che divide la band dal pubblico: questo distacco diventa la metafora sul quale si basa l’intero album “The Wall”.
grandi