Summer Interior, quadro di Edward Hopper
Durante i suoi soggiorni a Parigi, in particolare nel 1906, Edward Hopper aveva studiato la luce, sperimentando effetti che sarebbero stati fondamentali per le opere successive. Sono interessanti le tele di questo periodo, perché rappresentano l’inizio di un cambiamento che in seguito condizionerà la pittura contemporanea del ‘900. Uno dei quadri più rappresentativi di questa epoca è Summer Interior, realizzato nel 1909.
Summer Interior, analisi e descrizione del quadro
Nel dipinto possiamo osservare una donna appoggiata con il braccio destro al letto. Il suo volto è reclinato e come in Eleven A.M., altro dipinto di Hopper del 1926, i tratti del viso sono coperti dai capelli. E’ come se il pittore, dopo aver mostrato la nudità della ragazza, volesse proteggerne l’identità.
Il dipinto ricorda molti quadri di Degas, che sicuramente Hopper aveva studiato quando visse in Francia. Fra tutti il più simile a questo è Le tub (La tinozza, 1886), dove compare una donna nuda che fa il bagno in una tinozza.
Entrambe le opere hanno per soggetto principale una donna nuda seduta o accovacciata per terra. Nel dipinto di Degas la donna è completamente nuda e la posizione aveva indotto alcuni critici ad affermare che il pittore aveva insistito troppo su una certa animalità del corpo.
In Summer Interior, invece, la donna indossa una maglietta bianca che la copre fino ai fianchi. Il bianco domina il dipinto e appare sulle lenzuola e sull’intonaco del caminetto. Il colore è steso con pennellate energiche ed essenziali, e tutta la scena, realizzata in un vortice di luce, permette di immaginare il motivo per il quale la ragazza è distesa in quel modo.
Commento
Hopper lascia spazio alla fantasia di chi osserva il dipinto e vuole entrare in una storia rappresentata in una frazione di secondo, in un’immagine eterna, conseguenza e causa di altre azioni e movimenti.
La ragazza attende che l’immagine sia completata, e che, in un certo senso, la fotografia venga scattata. E’ immobile proprio per permettere che l’azione riprenda quando l’artista avrà finito di immortalarla.