Intervista a Stefano Labbia, autore del libro di poesie “Gli orari del cuore”
Stefano Labbia, giovane poeta classe 1984, da poco edito con il suo primo silloge poetico dal titolo “Gli orari del cuore” (Leonida Editrice), è un autore delicato e forte al tempo stesso. I suoi versi graffiano, amano, ruggiscono e colpiscono nel profondo di chi sa coglierli. La sua poesia non ha rime ma ha cuore. E questa sua prima raccolta porta il testimone del suo scrivere, regalando ai lettori momenti di riflessione e di consapevolezza con un’efficacia inaudita, impropria dei poeti contemporanei.
Ecco una breve intervista in cui il giovane romano si apre, ci spiega il suo punto di vista sulla poesia e ci dedica un componimento originale sul finale.
Intervista a Stefano Labbia
Grazie per aver accettato questa intervista!
SL: Grazie a Voi!
Cos’è la poesia per Stefano Labbia?
SL: La poesia è vita. E la vita dovrebbe essere fatta tutta di poesia…. Per me è un mezzo, un modo immediato di condivisione, è varia e variabile. Percorre anima e corpo del lettore che la gusta, la assapora, la mormora o la legge in silenzio. Parla di vittorie e sconfitte, è dolce e amara, è seria e satirica. Dà uno schiaffo e porge l’altra guancia. Dà coraggio ed affossa. La poesia è tutto questo e molto altro.
In questo fine millennio, il poeta può dunque ancora avere un ruolo nella società? Ma che cos’è il poeta? Una voce discordante, un profeta del futuro?
SL: Il poeta è un pazzo in un mondo di savi. C’è una splendida battuta, in un vecchio film, densa e che colpisce al cuore perché vera: “Avete bisogno di un pazzo, che vi indichi la strada, che vi dica se state sbagliando!“. Ecco… I poeti sono chiamati a dire sempre la verità, a stimolare con i loro versi i lettori, a sollecitare le coscienze. Ad essere fuori dalla massa. Ad esser “pazzi”. E a metter di fronte alla cruda realtà l’uomo savio ed abituato a ciò che riceve come cibo. Noi siamo gli chef dell’anima, cultori del soul food. La poesia è rinata, dopo anni di buio totale. Buio che era da temere. C’è speranza.
Parlaci della raccolta “Gli Orari del Cuore”.
SL: “Gli Orari del Cuore” è un percorso di vita. Il mio percorso di vita: dall’adolescenza, periodo in cui ho iniziato a comporre e a scrivere liriche e la maturità. Trent’anni. Trent’anni di gioie, vittorie, battaglie, gioie, momenti di riflessione… di certo comuni a tutti. Ho voluto condividerli, ed ho trovato un’ Editore che ha creduto in me come poeta e come persona. Non è facile di questi tempi…
Quali progetti hai in questo momento?
SL: Sto cercando fondi per il mio primo lungometraggio ambientato tra Roma e Milano, una storia molto intima e delicata. C’è già interesse attivo di alcune case di produzione italiane e vorrei accelerare ed entrare in pre produzione entro fine anno. Nel frattempo sto dialogando con alcune produzioni inglesi per una serie tv che ho ideato, un teen drama ambientato a Londra. Ed il mio primo romanzo a breve vedrà la luce.
Ci regali un tuo componimento inedito?
SL: Volentieri!
“Amore incondizionato“
Se amassi ogni cosa di me,
assaggeresti ciò che ho da darti.
Ignoreresti le mie mancanze,
ameresti le mie incertezze,
adoreresti i miei dubbi.
Le insicurezze, poi,
dovresti solo accarezzarle.
Coccola la parte migliore di me,
bacia la parte peggiore.
Sei felice, nel tuo letto d’odio?
La trapunta di collera che hai tessuto,
ti tiene caldo d’estate e freddo d’inverno?
O il cuore nero
che tutte le nubi nel cielo
ha assorbito,
basta da solo
a far di te una strega?
Grazie per la disponibilità!
SL: Prego! Grazie a Voi!