La scoperta del DNA
Nel 1953 James Watson e Francis Crick scoprirono la struttura del DNA, acido desossiribonucleico, descrivendone in modo completo il meccanismo che porta alla sua duplicazione. Tale scoperta, annunciata il 28 febbraio 1952, li portò a vincere nel 1962 il Premio Nobel per la Medicina. Tuttavia, dietro alle loro fondamentali ricerche, vi è una storia lunga di esperimenti e studi, senza i quali i due ricercatori statunitensi non avrebbero potuto comprendere la natura del DNA.
La molecola del DNA era stata individuata all’interno del nucleo delle cellule dal biochimico svizzero Friedrich Miescher, il quale decise di chiamarla nucleina. Nel 1944, dopo una serie di studi, alcuni scienziati arrivarono alla conclusione che il Dna è una molecola capace di trasmettere il codice genetico da un organismo all’altro. Tale scoperta avvenne dopo diversi esperimenti e studi condotti sui microrganismi.
La scoperta del DNA di Watson e Crick, però, ha il merito di aver definito in modo preciso la struttura a doppia elica del DNA: descrivendone la fisiologia composta da due filamenti di molecole, chiamate nucleotidi, i quali sono avvolti a spirale. In seguito, sono stati condotti ulteriori studi che hanno approfondito l’interpretazione del codice genetico e cioè hanno permesso di comprendere, in modo completo, come l’organismo possa decodificare le informazioni, al fine di sintetizzare le proteine necessarie al suo sviluppo.
Grazie a questa scoperta – la scoperta del DNA – è stato possibile poi capire alcune funzioni operative dei geni e da queste comprendere le cause e la natura di alcune malattie, al fine di sviluppare nuove tecniche per debellarle.