Il risveglio della Forza, recensione per punti

Ho visto al cinema Il risveglio della Forza, episodio VII della saga di Star Wars, nel suo primo giorno di uscita ufficiale. Sto pubblicando questo articolo nei giorni in cui molti stanno attendendo di vedere al cinema il film e, contestualmente, non vorranno sapere un bel nulla della trama, dei dettagli e soprattutto dei colpi di scena. Pertanto, se siete tra questi, fermatevi. Ora. Non leggete oltre. Non rovinatevi le sorprese. Io non leggerei un articolo del genere.

Avvisati.

Il risveglio della forza - poster - locandina film - Star Wars - Episodio 7 - Guerre Stellari
Poster e locandina del film “Star Wars – Il risveglio della forza”. L’Episodio VII di Guerre Stellari è uscito al cinema in Italia il 16 dicembre 2015.

Premessa

Avrei dovuto vedere il film tra qualche giorno ma invece è capitata l’occasione di vederlo nel suo primo giorno di uscita (16 dicembre 2015). Prima di andare al cinema non avevo letto nulla, ma proprio nulla. Nemmeno un commento. Avevo solamente visto, come tutti, il trailer.

Il risveglio della Forza: trailer

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Lo scopo di questo articolo su “Il risveglio della Forza” è quello di condividere i miei pensieri e le impressioni, cercando un confronto con le vostre, che vi invito a lasciare nei commenti, in fondo al testo. Pertanto l’articolo è rivolto a coloro che hanno già visto il film.

Non hai visto il film e stai ancora leggendo?
Mi piaci, sei un ribelle.

Iniziamo.

Le emozioni

Fin dall’inizio l’adrenalina è a mille. “Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…“: anche questo episodio inizia con la frase epica che predispone all’applauso. E in sala non mancano di certo. Ad ogni personaggio della prima trilogia che torna sullo schermo è uno scrosciare di applausi: Leia, Chewbecca, R2-D2, C-3PO, Luke e pure il Millennium Falcon… ma chi se ne becca di più non può che essere Han Solo (Harrison Ford).

Ogni sparo laser, ogni rumore di motore, ogni nota della colonna sonora di John Williams, accarezza le orecchie e rievoca le emozioni della “prima volta” di ogni altro film della saga di Guerre Stellari.

Analogie, ricalchi e differenze

La storia è zeppa di ricalchi delle trame passate. Eccone alcune, con qualche riflessione.

  • si inizia subito con l’affidamento di una missione ad un droide (BB-8), come all’inizio di tutto si fece con R2-D2;
  • il pilota Poe Dameron, tra i protagonisti, fa lo spaccone quanto lo era Han Solo da giovane;
  • il cattivo Kylo Ren è vestito tutto di nero con un secchio in testa e salta tutte le gerarchie militari del Primo Ordine (quasi fosse un super consulente esterno), proprio come Darth Vader alle sue prime apparizioni. Però, dai, ci sta, anche perché più avanti si capisce che Kylo Ren è un super fan di Vader. Non ci spiegano bene il perché (contiamo sul fatto che lo faranno in futuro).
  • la Morte Nera ha ceduto il passo a una nuova tecnologia che viene chiamata semplicemente “arma”; questa è una delle (poche) cose che non mi ha convinto: è un’arma super cattiva, super dilaniante, super gigantissima rispetto alla Morte Nera, ma – diciamolo chiaramente – sul piano dell’intensità epica, non le allaccia nemmeno le scarpe.
  • Poi se consideriamo anche come viene distrutta… Anche qui le analogie con la missione dove si aveva Luke Skywalker nel ruolo di centravanti sono moltissime, e tutte apprezzabili. Ma che Poe Dameron e soci facciano fuori l’ “arma” così semplicemente, con una strategia così prevedibile… eh… un po’ stona, dai.

Dualismi

C’è il dualismo figlio buono vs padre cattivo, che torna nella versione ribaltata padre buono vs figlio cattivo. Il colpo di scena della morte di Han Solo è toccante ma reso prevedibile da quella facciazza del figlio Ben [c’avrà anche una bella chioma, ma la maschera che gli copre la canappia ha un senso quantomeno estetico] che dimostra quanto sia squilibrato.

Adam Driver - Kylo Ren - Ben Solo
Una foto di Adam Driver, che nel film “Il risveglio della Forza” interpreta Kylo Ren / Ben Solo

Le figure femminili

Una bella novità, anche se si sapeva già, è che il protagonista buono è donna. Bravissima. Bellissima. Con 2 palle quadre. Ok, c’ha la Forza che scorre dentro di lei, si capisce subito… ma che Rey sia capace da un momento all’altro di usare la spada laser con le movenze di Valentina Vezzali, e fare cose con la Forza che Luke e Anakin c’hanno impiegato mesi, è poco credibile. E secondariamente, è umiliante per i maschietti.

Leia Organa è generale, ma per C-3PO è ancora principessa: forse perché nel suo algoritmo comparativo la associa esteticamente alla compagna di Shrek, Fiona. Perché – ammettiamolo – esteticamente non regge il confronto del tempo, che invece Han Solo ha conservato (Harrison seppure in difficoltà nella corsa, conserva sempre, con il suo giubbotto di pelle, il fascino di Fonzie). Leia, dicevo, è il personaggio che potenzialmente può riservare più sorprese per il futuro. E ora ti spiego il perché.

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Nella complessa e articolata trama telenovelica della saga di Ken il Guerriero, troviamo due cattivoni veramente cattivi: Sauzer e Kaio. Il primo sfruttava senza scrupoli il lavoro dei bambini; il secondo era il demone più demoniaco dell’isola dei demoni. Quando Ken fa il culo a questi due cattivoni, dopo che per puntate e puntate vengono dipinti come super cattivissimi, si scopre che il loro problema di fondo era l’affetto del genitore. Per Sauzer, il padre (adottivo). Per Kaio, la mamma. Ecco.

Quindi, tornando nell’Universo di Star Wars, per quanto cattivo possa essere Kylo Ren, c’è da scommettere che la mamma Leia, che vuole tanto bene al suo nero scarrafone, sarà il veicolo per far rinsavire l’instabile giovane superdotato.

Il risveglio della forza - attori - Star Wars - Episodio 7 - Guerre Stellari
I protagonisti del film “Il risveglio della forza”. Da sinistra: Han Solo (Harrison Ford), Leia Organa (Carrie Fisher), Rey (Daisy Ridley), Finn (John Boyega)

L’instabilità di Ben Solo

Parliamo un attimo dell’instabilità di Ben Solo / Kylo Ren. Salcacchio perché è così incazzato con il padre, con Luke, e con l’universo. Darth Vader a confronto era veramente un Lord. Quando parlava lo faceva con eleganza inglese; quando si muoveva lo faceva con la grazia di Roberto Bolle; quando era cattivo aveva stile. Il nuovo secchio nero qui, quando si incazza, si incazza come un’ape e sfascia tutto. Prima di uccidere il padre gli scende la lacrimuccia. Si intimorisce di fronte a Rey, come un adolescente al primo appuntamento. E’ instabile. Punto.

Previsioni per il futuro

Han Solo muore, l’avevo già detto. Però, secondo il mio amico Martin, potrebbe tornare nei prossimi episodi. Io non ci avevo pensato subito, però la cosa può reggere. Perché non è che muore dilaniato: la testa è attaccata al corpo, ha solo un buco in pancia, e non si vede nemmeno bene se è la parte di pancia alta o bassa. Per la prospettiva potrebbe avere solo un rene in meno, o il fegato spappolato. Ok, cade in un buco infinito, ma la morte non è epica come si meriterebbe un personaggio così di spessore. Non disperiamo. Speriamo.

Finn. Parliamo anche di Finn. Bella l’idea, bello il personaggio, bravo l’attore, etc.
Passi che Rey riesca a usare la spada laser perché ha la Forza. Ma Finn? Dove cacchio l’ha imparata la lezione? Forse 30 anni dopo il Ritorno dello Jedi (periodo in cui è ambientato Il risveglio della Forza) la sanno usare tutti… No, non può essere perché le spade laser sono diventate fuori moda. Finn che tira mazzate con la spada laser non ci sta. A meno che… A meno che anche lui abbia la Forza! Lo vedremo in futuro.

Domande irrisolte

Chi cacchio è Lor San Tekka (Max von Sydow) all’inizio del film?
Perché lui ha la mappa di dove si trova Luke Skywalker?
E perché ne ha solo un pezzo?
E perché hanno tolto quel pezzo dal puzzle più grande?
E perché qualcuno ha fatto la mappa? (E’ evidente che Luke non voleva essere trovato).
Perché il cattivo usa un casco (il secchio nero) che gli modifica la voce? (E’ un fan di Saw L’enigmista?).

Le cose che mi sono più dispiaciute

Considerate per favore le cose scritte fin qui come delle dissertazioni su un tema caro; non consideratele critiche. Sono uscito dalla sala gasatissimo e contentissimo. L’analisi di analogie e differenze è un bel giochino. Non pensate? Vi invito a farlo. Dai, aggiungete le vostre impressioni in fondo all’articolo.

Ci sono solo 2 cose che proprio non mi sono piaciute, e non sono da imputare all’opera:

  1. quando è apparso sullo schermo, nessuno ha fatto l’applauso all’ammiraglio Ackbar, come invece si sarebbe meritato (It’s a trap!);
  2. i due bambini alla mia sinistra (avranno avuto 8 o 9 anni) hanno stracciato le balle dal primo all’ultimo secondo del film con i loro commenti.

It's a trap - Star Wars - Ackbar

Le cose che mi sono più piaciute

Le cose che invece mi sono più piaciute del film Episodio VII – Il risveglio della Forza sono:

  1. il riaffiorare dei ricordi della prima volta che ho visto il primo film di Star Wars, ma anche del secondo (quando Darth Vader dice a Luke che lui è suo padre, la mia bocca è rimasta aperta per una settimana), del terzo e dei successivi;
  2. l’emozione dei due bambini seduti alla mia sinistra, che hanno sì stracciato gli zebedei, ma in fondo hanno l’età che avevo io quando ho visto Episodio IV. E sapevano tutti i nomi, di tutto e di tutti, e commentavano, e si gasavano, e non stavano fermi. L’unico vero commento dei bambini in cui avrei voluto intervenire è: il Leader Supremo Snoke è un ologramma o uno spirito?

Riflessione conclusiva

Tra trent’anni magari ci sarà una quarta trilogia e ‘sti due marmocchi (di cui appena sopra) si troveranno di fianco altri due stracciamaroni marmocchi gasatissimi, e magari ricorderanno come lo erano stati loro a 8 anni.

Se ci pensi bene, la funzione di una saga è proprio questa: di non avere epoca o tempo, di essere immortale ed epica, e l’invenzione del cinema … di farci sognare a ogni età.

Lacrimuccia commossa. Tra pochi giorni, comunque, lo rivedrò.

Qui abbiamo finito. Torniamo a casa.

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Stefano Moraschini

Stefano Moraschini lavora sul web dal 1999. Ha fondato Biografieonline.it nel 2003. Legge e scrive su, per, in, tra e fra molti siti, soprattutto i suoi, tra cui questo. Quando non legge e non scrive, nuota, pedala e corre. È degustatore professionale e giudice internazionale di birre e formaggi. Copywriter e storyteller, aiuta le persone a posizionarsi sul web raccontando la loro storia. Puoi metterti in contatto con lui su Instagram, LinkedIn, Facebook.

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