La Storia: riassunto del romanzo di Elsa Morante
Il romanzo più conosciuto della scrittrice italiana Elsa Morante, finito di scrivere e pubblicato nel 1974 è “La Storia“. L’autrice volle che l’edizione fosse economica per permettere una diffusione a più ampio raggio. La Storia diventa quindi un modo per poter raccontare l’Italia profondamente ferita nel dopoguerra.
Il romanzo narra la storia di una donna e della sua difficile vita, oltre che la storia di una nazione martoriata e ferita.
La scrittrice, moglie di Alberto Moravia, ha sempre avuto quell’aspirazione realistica, quel desiderio di raccontare la vera realtà mescolando sia elementi del romanzo Ottocentesco (narratore onnisciente) che elementi del romanzo Novecentesco (tendenza al surrealismo). Qui il fascino di una grande scrittrice italiana spesso famosa solo per il precedente romanzo L’isola di Arturo (1957).
Approfondimento
Riassunto
La storia racconta di Ida, maestra elementare, che vive a Roma nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Nata a Cosenza e figlia unica di due maestri elementari, ha origini ebree per parte di madre, che però tiene sempre nascoste per paura di essere scoperta dai fascisti.
Si trasferisce a Roma per seguire Alfio Mancuso, commesso viaggiatore di origini siciliane, che diventerà suo marito. I due avranno un figlio, Nino, dal carattere ribelle. L’uomo muore reduce della guerra in Abissinia ed Ida resta a Roma da sola con suo figlio in un periodo veramente difficile. Una notte mentre la donna sta rientrando a casa, viene stuprata da un soldato tedesco molto giovane di nome Gunther, che morirà di li a poco a bordo di un aereo. Ida resta incinta e partorisce un bambino detto Useppe. Nino si affeziona tantissimo al piccolo e tra i due si istaura un ottimo rapporto.
Purtroppo però la casa di Ida viene bombardata e, mentre Nino parte con un battaglione di camicie nere verso il nord, Ida e Useppe sono costretti a trovare rifugio in una zona per gli sfollati, condividendo il tetto con una famiglia napoletana.
Nino intanto si unisce ai partigiani e conosce Carlo Vivaldi, che vive nello stesso rifugio della madre. Dissidente fuggito dai campi di concentramento, Carlo decide di unirsi a lui nella lotta partigiana e gli rivela di essere ebreo.
Grazie all’eredità di un partigiano morto in guerra, Ida e Useppe riescono a trovare una stanza in affitto presso la famiglia Marrocco. Riescono a vivere tranquillamente e conoscono anche una prostituta che legge le carte.
Finale
È il 1946: la guerra è finita ed Useppe inizia a mostrare i primi problemi (soffre di attacchi di epilessia, proprio come la madre da giovane). La notte ha molto incubi ed è un ragazzo piuttosto fragile.
Nino intanto muore in un incidente d’auto mentre si era riciclato come contrabbandiere. Nel 1947 muore anche il piccolo Useppe, stroncato da un attacco epilettico. Ida non riuscirà mai a riprendersi e sarà chiusa in un ospedale psichiatrico fino alla sua morte. Anche il dissidente Carlo muore per overdose.
Breve analisi
Tutti muoiono tragicamente nel dopoguerra, tranne la protagonista che impazzisce. Si alternano spesso le descrizioni storiche con quelle dell’infanzia di Useppe.
L’autrice vuole dimostrare che la storia è sempre quella del dominio e dell’orrore ma il romanzo risulta discontinuo, come se fosse bloccato in questa volontà di denuncia dell’autrice verso le brutture della vita.
Dal libro La Storia è stato tratto anche un omonimo film diretto da Luigi Comencini del 1986, con Claudia Cardinale nel ruolo di Ida.