I fratelli Karamazov (Dostoevskij): riassunto del romanzo

I fratelli Karamazov è di uno dei romanzi più importanti della letteratura russa e non solo. È stato l’ultimo libro dello scrittore Fëdor Dostoevskij, uno dei letterati russi più conosciuti insieme a Tolstoij. Il romanzo I fratelli Karamazov è stato scritto quasi in punto di morte (avvenuta il 28 gennaio 1881).

I Fratelli Karamazov - riassunto del romanzo di Dostoevskij
I Fratelli Karamazov (1879): una copertina italiana del libro e una vecchia copertina in lingua inglese.

La storia del romanzo

La sua prima pubblicazione avvenne a puntate su “Il Messaggero russo” dal gennaio 1879. L’intenzione dell’autore non era quella di lasciarlo così come lo troviamo pubblicato oggi ma di completarlo ulteriormente fino a renderlo una biografia di Aleksej, uno dei protagonisti. La stesura durò cinque anni e non fu quindi ultimata.

Anche se non conforme ai gusti dell’autore, il romanzo è diventato uno dei più studiati al mondo, sia come esempio di scrittura che come pensiero espresso.

Riassunto e trama dei fratelli Karamazov

Il libro narra la storia della famiglia Karamazov, in particolare dei figli di Fëdor Pavloviç, anziano proprietario terriero di provincia che si comporta in maniera dissoluta e vive nel disonore.

Egli è stato sposato con due donne. La prima, Adelaida Mjusova, attratta più dal sogno di un amore romantico che da lui stesso. Quando si accorge dell’uomo meschino che si ritrova accanto, fugge via, lasciando anche il suo bambino Dmitrij, che viene cresciuto dalla servitù senza avere tanti contatto col padre e quindi come orfano.

La seconda moglie, Sofia Ivanovna, partorisce due bambini, Ivan ed Aleksej, che vengono cresciuti da i parenti e avranno un ottimo carattere. La donna, molto carina e dolce, si ammala precocemente e muore, soprattutto a causa delle sofferenze causatele dal marito.

Fëdor Dostoevskij: un'immagine dell'autore russo
Fëdor Dostoevskij

Intanto Fëdor ha anche un altro figlio, questa volta illegittimo, da una donna completamente folle. Il ragazzo, Smerdjakov, ha un carattere simile a quello della madre, pazzo e sofferente di epilessia. Non sarà mai accettato dalla famiglia e trattato dal padre come un servo.

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L’elemento che sconvolge il romanzo è il parricidio: l’uccisione di Fëdor. Di questo omicidio crudele, viene accusato Dmitrij, in quanto sia lui che il padre si innamorano della stessa donna (Grusenka). Essa odia gli uomini che l’hanno fatta soffrire ed è una persona molto frivola. Dmitrij crede che lei sia fuggita con il padre ma mentre va a casa di lui lo trova da solo, per questo scappa e decide di uccidersi non prima di aver trascorso un’altra notte ad ubriacarsi e divertirsi.

Nel corso di questa notte incontra Grusenka e sarà accusato ingiustamente di omicidio. Per tutta la durata del processo lei gli resterà sempre accanto, fino alla morte per febbre celebrale.

Finale

Gli altri due figli, Ivan e Alekseij, hanno un ottimo temperamento e non sarebbero mai stati capaci di uccidere il loro padre. Ivan è un uomo molto arguto e pieno di virtù, che però vive il romanzo in modo molto passivo. Alekseij è invece un simbolo della dimensione spirituale: decide di farsi monaco e di vivere la sua vita nel segno della dignità morale. Rappresenta il personaggio positivo del romanzo, geniale e pieno di buone abitudini.

Il vero assassino è quindi Smerdjakov, un uomo squilibrato che uccide il padre soltanto per soldi e finirà suicida.

Breve analisi

Romanzo molto complesso e ricco di spunti di riflessione: racconta di un dramma morale, in cui non tutti i figli beneficiano della stessa attenzione dei genitori, in cui si viene abbandonati da piccoli e si è costretti ad un’amara esistenza. La figura di Fëdor incarna quella del padre padrone, e nel romanzo è presente l’eterna lotta tra il dubbio e la ragione, e quindi tra il bene e il male.

Una curiosità: è stato il libro letto da Tolstoij prima di morire, inizialmente rifiutato ma poi pienamente rivalutato dall’altro grande scrittore russo.

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Anna D'Agostino

Anna D'Agostino, napoletana di nascita portodanzese d'adozione, laureata in Filologia Moderna e appassionata di scrittura. Ha collaborato con varie testate come giornalista pubblicista, attualmente insegna Lettere in una scuola secondaria di primo grado.

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