Personaggi femminili de I promessi sposi: descrizione, analisi e riassunto

Il romanzo storico “I promessi sposi” è considerato uno dei più grandi capolavori della letteratura italiana, oltre che uno dei più conosciuti. In questo articolo analizziamo i principali personaggi femminili de I promessi sposi. Il romanzo fu scritto da Alessandro Manzoni in due anni, dal 1821 al 1823; poi subì delle revisioni nel corso del tempo (1840) soprattutto da un punto di vista linguistico.

Alessandro Manzoni
Alessandro Manzoni

L’opera, infatti, è tappa fondamentale per la nascita della lingua italiana: l’autore eliminò le forme dialettali e scelse il fiorentino parlato dalle persone colte.

La trama è un misto di invenzione e realtà: la narrazione parte dall’amore pieno di ostacoli di Renzo e Lucia per poi intrecciarsi con fatti storici realmente accaduti. E’ ambientato nella Lombardia del Seicento.

Passiamo ora all’analisi delle più importanti figure femminili che si incontrano all’interno del romanzo.

Lucia Mondella

È la protagonista femminile dell’opera. Lucia è una donna giovane, bella e umile. Lavora come operaia in una filanda di seta insieme al suo promesso sposo, Renzo Tramaglino. È orfana di padre e vive con sua madre Agnese.

Renzo e Lucia: illustrazione
Renzo e Lucia: illustrazione

L’unico desiderio di Lucia Mondella è quello di formare una famiglia con Renzo. Ma la sua realizzazione incontra una serie di ostacoli.

Viene descritta come una ragazza molto riservata e molto devota: è una fervente cattolica.

Manzoni vede in lei la classica ragazza che incarna la morale cattolica, bilanciando anche il carattere molto irruente di Renzo. All’apparenza Lucia sembra molto fragile. Tra i personaggi femminili de I promessi sposi è quella che più subisce un’evoluzione. Nel corso del romanzo i lettori imparano a conoscerla come donna tenace, che affronta anche ostacoli più grandi di lei.

Tra gli episodi più belli che la riguardano vi sono:

  • l’Addio ai monti; così viene chiamato il momento in cui Lucia congeda la sua terra per scappare da Don Rodrigo;
  • l’incontro con la Monaca di Monza (Gertrude) – donna molto diversa da lei di cui parleremo tra poco;
  • l’incontro con l’Innominato: qui Lucia trova il coraggio di chiedere spiegazioni e riesce ad essere liberata.

La protagonista è descritta dal Manzoni come una donna dotata di tante qualità morali; è proprio grazie alla sua fede che riesce a raggiungere il suo scopo, ossia un matrimonio felice.

Agnese

È la madre di Lucia. Agnese Mondella (il cognome è quello del marito) viene descritta come una donna molto pratica e molto impulsiva. Sono caratteristiche diverse rispetto a quelle della figlia, molto più religiosa e mite.

E’ Agnese ad escogitare lo stratagemma del matrimonio a sorpresa, che purtroppo però non va a buon fine.

Lucia, Agnese e Renzo (I promessi sposi)
Lucia, Agnese e Renzo

Segue la figlia accompagnandola in tutte le sue peripezie mentre è in fuga da Don Rodrigo, fino a Monza dove insieme incontrano Gertrude.

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È disposta a tutto pur di rendere felice Lucia e di proteggerla.

Perpetua

È la serva di Don Abbondio, molto affezionata a lui e che gli è sempre fedele. È una donna pettegola: ama ascoltare le chiacchiere di paese.

Non si è mai sposata, a detta sua perché ha rifiutato tutti i pretendenti.

È proprio Agnese a rivelare a Renzo che la colpa del rinvio del matrimonio non è di Don Abbondio, bensì di qualche prepotente.

Gertrude, la Monaca di Monza

È una figura che rappresenta l’esatto opposto di Lucia. Gertrude, Monaca di Monza, racconta alla ragazza tutta la sua storia: fin dall’infanzia era stata destinata dalla famiglia ad entrare in convento, dove viene condotta molto giovane e costretta a diventare suora.

Gertrude, monaca di Monza
Gertrude, monaca di Monza

Ella però non riesce mai a trovare consolazione nella fede, è molto infelice a causa della sua condizione e alterna momenti di ribellione a momenti di passività.

Un giorno incontra Egidio, un giovane con il quale inizia una torbida storia. È un personaggio molto ambiguo, aiuta Fra Cristoforo a nascondere Lucia, ma poi la tradisce e la consegna all’Innominato.

Alessandro Manzoni fa emergere tutta l’infelicità di questo personaggio femminile. Riesce con le sue descrizioni a far trapelare le sue sofferenze.

Il personaggio di Gertrude si ispira a Marianna de Leyva, poi divenuta Suor Virginia Maria, di cui l’autore aveva letto la vita in una cronaca seicentesca.

La madre di Cecilia

È un personaggio minore, che compare solo nel capitolo XXXIV. La madre di Cecilia viene ritratta mentre accompagna sul carro dei Monatti il corpicino di sua figlia, morta di peste. Il momento è doloroso ma la donna ha l’espressione serena, perché sa che il giorno seguente anche lei e l’altra figlia sarebbero morte e l’avrebbero raggiunta.

Questa madre ha vestito con cura la bambina, come per andare ad una festa e le dice addio in modo sereno; ella ha fede e riesce ad accettare il dolore.

Manzoni, attraverso la figura di questo personaggio femminile crea una madre esemplare, simbolo delle virtù cristiane; l’intento è quello di dare dignità anche alla morte.

La madre di Cecilia - Promessi Sposi
La madre di Cecilia, opera di Giorgio Scarpati

Considerazioni finali

È chiaro che le donne rappresentate dal Manzoni sono tutte molto diverse da loro; alcune hanno una spiccata religiosità, altre meno. Alcune che credono in un riscatto, altre sono rassegnate e in preda al loro destino.

I personaggi femminili de “I promessi sposi” hanno però un comune denominatore: queste donne sono tutte protagoniste; non vengono trascurate dall’autore. Anzi, assumono un ruolo di primo piano, a partire dalla figura della protagonista Lucia.

La donna, secondo la filosofia manzoniana, quando è dotata anche di fede cristiana, allora sarà in grado di ottenere tutto ciò che desidera.

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Anna D'Agostino

Anna D'Agostino, napoletana di nascita portodanzese d'adozione, laureata in Filologia Moderna e appassionata di scrittura. Ha collaborato con varie testate come giornalista pubblicista, attualmente insegna Lettere in una scuola secondaria di primo grado.

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