Il Paradiso: riassunto dei canti dal X al XIX
La cantica del Paradiso fa parte della Divina Commedia scritta da Dante Alighieri dal 1316 in poi. In questo articolo troverete uno schema riassuntivo del Paradiso, dal X al XIX capitolo.
Approfondimento
Decimo canto
Quarto cielo, Sole. Le anime: le anime sapienti (le anime, cioè, di chi indirizzò la mente alla conoscenza di Dio). Stato delle anime: le anime sono distribuite in corone di dodici spiriti luminosi e danzanti che cantano le lodi a Dio. I personaggi principali: Sant’Alberto, San Tommaso d’Aquino, Salomone e altri sapienti e filosofi cristiani.
Appena saliti nel quarto cielo, una corona di spiriti (come un anello di luce) si pone sopra il capo di Dante e di Beatrice. Una voce nomina gli spiriti che compongono la corona.
Undicesimo canto
Quarto cielo, Sole. Le anime: le anime sapienti (le anime, cioè, di chi indirizzò la mente alla conoscenza di Dio). Stato delle anime: le anime sono distribuite in corone di dodici spiriti luminosi e danzanti che cantano le lodi a Dio. I personaggi principali: San Tommaso d’Aquino.
San Tommaso, che appartenne all’ordine dei Domenicani, fa l’elogio di San Francesco ed esalta il suo ordine religioso. Alla fine rimprovera i frati domenicani che si sono rivolti ai beni terreni.
Dodicesimo canto
Quarto cielo, Sole. Le anime: le anime sapienti (le anime, cioè, di chi indirizzò la mente alla conoscenza di Dio). Stato delle anime: le anime sono distribuite in corone di dodici spiriti luminosi e danzanti che cantano le lodi a Dio. I personaggi principali: San Bonaventura.
Appare una seconda corona di spiriti, fra i quali c’è il frate francescano san Bonaventura, che parla di San Domenico, esaltando l’ordine religioso da lui fondato. Alla fine rimprovera la corruzione dei francescani.
Tredicesimo canto
Quarto cielo, Sole. Le anime: le anime sapienti (le anime, cioè, di chi indirizzò la mente alla conoscenza di Dio). Stato delle anime: le anime sono distribuite in corone di dodici spiriti luminosi e danzanti che cantano le lodi a Dio. I personaggi principali: San Tommaso.
Le due corone apparse a Dante riprendono a cantare e a muoversi in danza. Poi san Tommaso risolve a Dante un dubbio sulla sapienza di Salomone e spiega in quale modo la suprema perfezione di Dio possa operare nello spirito umano.
Quattordicesimo canto
Quarto cielo: Sole. Quinto cielo: Marte. Le anime: spiriti sapienti. Gli spiriti di chi morì per difendere la fede. Stato delle anime: corone luminose. Le anime del cielo di Marte sono disposte in una immensa croce, scintillante di luci. I personaggi principali: Salomone (tra gli spiriti sapienti). Nessun incontro particolare tra gli spiriti del cielo di Marte.
Salomone chiarisce a Dante un dubbio sulla luminosità dei beati dopo il giudizio universale, quando ogni anima riavrà il corpo lasciato sulla Terra. Dante e Beatrice salgono al cielo di Marte e in un’immensa croce luminosa, vedono lampeggiare, tra i bagliori dei beati, la figura di Cristo.
Quindicesimo canto
Quinto cielo, Marte. Le anime: spiriti sapienti. Gli spiriti di chi morì per difendere la fede. Stato delle anime: corone luminose. Le anime del cielo di Marte sono disposte in una immensa croce, scintillante di luci. I personaggi principali: Cacciaguida, antenato di Dante.
Staccatasi dalla croce, si fa incontro a Dante l’anima di Cacciaguida che racconta al poeta d’esser morto durante la seconda crociata, Cacciaguida contrappone, poi, la Firenze del suo tempo, abitata da persone umili e oneste, alla Firenze corrotta dei tempi di Dante.
Sedicesimo canto
Quinto cielo, Marte. Le anime: spiriti sapienti. Gli spiriti di chi morì per difendere la fede. Stato delle anime: corone luminose. Le anime del cielo di Marte sono disposte in una immensa croce, scintillante di luci. I personaggi principali: Cacciaguida.
Cacciaguida parla ancora della Firenze dei suoi tempi e ne ricorda le più illustri famiglie.
Diciassettesimo canto
Quinto cielo, Marte. Le anime: spiriti sapienti. Gli spiriti di chi morì per difendere la fede. Stato delle anime: corone luminose. Le anime del cielo di Marte sono disposte in una immensa croce, scintillante di luci. I personaggi principali: Cacciaguida.
Dante riferisce a Cacciaguida le profezie che ha sentito sul suo futuro esilio. Cacciaguida gli conferma che dovrà lasciare Firenze ma lo esorta a non piegarsi ai potenti: le sue parole dovranno levarsi sempre oneste e sincere, perché siano di vitale nutrimento per tutti gli uomini.
Diciottesimo canto
Quinto cielo, Marte. Sesto cielo, Giove. Le anime: spiriti sapienti. Nel cielo di Giove sono le anime dei giusti, di quelli, cioè, che nella vita cercarono sempre giustizia. Stato delle anime: corone luminose. Le anime del cielo di Marte sono disposte in una immensa croce, scintillante di luci. Dopo aver formato una frase latina, le anime del cielo di Giove creano l’immagine di un’aquila. I personaggi principali: Carlo Magno, Goffredo di Buglione e altri spiriti famosi di chi combatté per la fede (nel cielo di Marte). Nessun incontro particolare nel cielo di Giove.
Cacciaguida mostra a Dante alcune anime della croce, spiriti di personaggi famosi che combatterono per la fede. Poi Dante e Beatrice salgono al sesto cielo e vedono le anime dei beati disporsi in modo da formare la frase latina Diligite iustitiam qui iudicatis terram. (Amate la giustizia, voi che giudicate la terra). Poi la frase si scioglie e le anime creano l’immagine di un’aquila gigantesca, simbolo dell’impero e quindi della giustizia che l’impero dovrebbe diffondere nel mondo.
Diciannovesimo canto
Sesto cielo, Giove. Le anime: Nel cielo di Giove sono le anime dei giusti, di quelli, cioè, che nella vita cercarono sempre giustizia. Stato delle anime: corone luminose. Le anime del cielo di Marte sono disposte in una immensa croce, scintillante di luci. Dopo aver formato una frase latina, le anime del cielo di Giove creano l’immagine di un’aquila. I personaggi principali: nessuna anima particolare.
Le anime dell’aquila parlano (tutte assieme, ma come se fosse un’unica voce) della divina giustizia, che gli uomini non potranno mai capire nella sua essenza. Alla fine, gli spiriti escono in una violenta invettiva contro i sovrani corrotti.