Differenza tra mutuo e leasing
Quando si parla di acquisto di abitazioni, i due termini che ci vengono per primi in mente sono mutuo e leasing. Si tratta di due forme di finanziamento che presentano però delle sostanziali differenze.
Il contratto di mutuo
Nel caso del mutuo, si intende un contratto in cui una parte, detta mutuante, consegna all’altra, detta mutuataria, una somma di denaro o un qualsiasi bene fungibile, con l’obbligo, da parte di chi lo riceve, di restituirlo uguale nella specie e nella qualità alla scadenza prefissata. Prendendo in considerazione le condizioni di rimborso che vengono solitamente stabilite al momento della stipula del contratto di mutuo e messe in bella mostra sul piano di ammortamento, l’importo delle rate e la loro relativa distribuzione nell’arco temporale varia a seconda delle diverse tipologie di mutuo.
Il mutuo si può contrarre con la banca o con la società finanziaria, per l’acquisto, la ristrutturazione o per altre finalità, però la proprietà dell’immobile o del bene, rimane la tua. Bisogna tenere anche in considerazione il tipo di tasso di interesse applicato. In generale, il mutuo a tasso fisso, che consta di un pagamento dello stesso tasso di interesse sulla somma prestata fino all’estinzione del mutuo, risulta più sicuro rispetto al mutuo a tasso variabile. Quest’ultimo, invece, consiste nel pagamento degli interessi in base all’andamento dei tassi relativi al mercato. Il mutuo è consigliato soprattutto per l’acquisto relativo a tutti i tipi di immobili. Differente è invece il discorso per il leasing.
Il contratto di leasing
Il termine leasing deriva dall’inglese to lease, ovvero affittare. In questo caso, la società acquista, in nome e per conto tuo, la proprietà del bene e, successivamente, ti fa pagare un canone comprensivo di interessi. Alla fine del leasing, se vuoi riscattare la proprietà del bene, devi versare, solitamente, una maxi rata. Questa forma di finanziamento, utilizzato prevalentemente per le automobili e per tutti gli altri beni materiali di consumo, è caratterizzato da un canone iniziale elevato rispetto a quelli successivi. Ciò viene utilizzato per ridurre i rischi legati all’insolvenza da parte dell’utilizzatore, ma concede la possibilità di modificare l’anticipo, il riscatto e l’importo del canone.