Moulin de la Galette, analisi dell’opera di Pablo Picasso

L’opera che analizziamo in questo articolo si intitola Moulin de la Galette. E’ un quadro dipinto da Pablo Picasso nel 1900, a Parigi. Cosa ci faceva il pittore catalano a Parigi? Prima di descrivere il quadro nei suoi particolari, iniziamo raccontando del viaggio che portò il grande artista spagnolo in Francia.

Le Moulin de la Galette, quadro di Picasso - picture
Le Moulin de la Galette, Picasso, 1900

Moulin de la Galette: storia del quadro

Picasso: da Barcellona a Parigi

Siamo nel settembre del 1900 e Pablo Picasso, non ancora ventenne, giunge a Parigi insieme al suo migliore amico Carlos Casagemas per assistere all’Esposizione Universale. Entrambi conoscono bene i pittori esponenti dell’Impressionismo; ciò grazie alle riviste che condividevano con amici e colleghi ogni sera nel ristorante Els Quatre Gats (I quattro gatti).

Il locale di Barcellona era un punto di ritrovo per gli esponenti del modernismo catalano. In questo locale tuttora esistente e che all’ epoca era ostello e birreria, molti artisti e intellettuali che in seguito sarebbero diventati famosi, si incontravano agli albori della loro carriera.

Dunque, Picasso conosceva l’arte francese ma non conosceva Parigi; si fece coinvolgere dalla sua vita notturna, molto diversa da quella di Barcellona. Questi luoghi avevano ispirato artisti come Toulouse-Lautrec, Degas, Manet e anche Van Gogh, per i periodi in cui visse nella capitale francese. Il Moulin de la Galette all’epoca è uno dei locali parigini più in voga.

Picasso è affascinato da questi ambienti in cui può sperimentare e conoscere meglio colori e luci del decadentismo francese. Ma Picasso assorbe anche le tecniche dei colleghi per cambiarle e portarle ad altro splendore.

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Questo dipinto, Le Moulin de la Galette, realizzato proprio in quel periodo è un esempio molto suggestivo di questo modo di lavorare di Picasso.

Esiste un’altra celebre opera, anch’essa dedicata allo stesso locale notturno, dipinta da Renoir nel 1876: Balle au Moulin de la Galette.

Renoir - Ballo al moulin de la Galette - 1876
Ballo al moulin de la Galette, Renoir, 1876

Moulin de la Galette: descrizione del quadro

I volti dei personaggi ritratti in secondo piano sono sfumati nei colori e nelle luci del locale. Picasso racconta con colori accesi e un senso del movimento straordinariamente realistico un mondo. Ma lo racconta senza criticarlo, semplicemente vedendolo a suo modo.

Il risultato è straordinario perché ci sembra di essere dentro al quadro, immersi nella pittura e coinvolti nella scena.

La particolarità è nei colori: non troviamo prima di questo dipinto colori così vibranti, accesi e in contrasto fra loro.

Picasso sperimenta in questo viaggio una nuova tecnica mostrandoci personaggi sfumati. E’ come se la scena fosse transitoria e in continuo movimento. I personaggi quasi non si distinguono nella caratterizzazione dei volti, ad eccezione di uno.

La donna che vediamo sulla sinistra sarà l’amante del suo amico Casagemas; per lei l’uomo, respinto, si suiciderà pochi mesi dopo, sempre a Parigi (Picasso gli dedicherà alcune opere, tra cui Evocazione).

Sembra di essere nella sala di un teatro mentre la gente si prepara a vedere lo spettacolo, in un’attesa divertita.

L’idea che la scena sia transitoria e l’idea che attraverso i colori Picasso ci racconti il tempo che passa, è una scelta interessante, che copia e sublima l’arte francese.

Tecnica

Olio su tela

Misure

88,2 x 115 centimetri

Luogo

Il dipinto è conservato presso il Guggenheim Museum, a New York.

New York: Il Moulin de la Galette di Picasso, esposto nelle sale del museo Guggenheim
New York: Il Moulin de la Galette di Picasso, esposto nelle sale del museo Guggenheim

Analisi dell’opera con commento video

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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