Monopoli: storia del gioco. Curiosità, versioni e trucchi per vincere
Approfondimento
In Italia è conosciuto come Monopoli: dal 2009 ha assunto il nome internazionale, Monopoly
Il più famoso gioco di società del mondo, il Monopoli, nasce nel secolo XIX. Tutti, almeno una volta nella vita, si sono cimentati in questo gioco, calandosi nel ruolo di ricchi imprenditori immobiliari, spregiudicati acquirenti e venditori di case.
La nascita del Monopoly (questo il nome inglese originale – che significa monopolio)avviene presumibilmente nel 1935. Il suo inventore fu un tecnico di Philadelphia, Charles Darrow. Questi, dopo aver apportato alcune modifiche al prototipo di gioco originario, propose la versione alla fabbrica di giocattoli Parker Brothers.
Il primo modello del gioco risale al 1903 e viene attribuito alla scrittrice statunitense Elizabeth Magie. L’autrice sosteneva la teoria economica e filosofica di Henry George (che si diffuse con il nome di “georgismo”). Egli partiva dal presupposto che ognuno può appropriarsi del frutto del proprio lavoro, mentre tutto ciò che si trova in natura è di patrimonio comune dell’intera umanità.
Le teorie di George erano chiaramente in contrapposizione all’acquisizione della proprietà privata della terra. Magie volle chiaramente realizzare un prototipo di gioco in grado di divulgare i principi di tale teoria a fini didattici.
Dal The Landlord’s Game al Monopoli dei giorni nostri
Inizialmente il nome del gioco oggi conosciuto come Monopoly fu “The Landlord’s Game” (Gioco dei proprietari terrieri) ed era simile al Monopoli attuale: c’erano dadi da lanciare, 40 caselle, tasse da pagare. Si permetteva ai giocatori di versare l’affitto in un fondo comune, lanciando così un messaggio sfavorevole all’accumulo di proprietà, e quindi anti-monopolistico.
Il gioco si diffuse negli Stati Uniti d’America. Ben presto la finalità antimonopolistica venne meno, tanto che fu chiamato “Auction Monopoly” (Monopolio all’asta).
In Italia
Nel nostro Paese il gioco è stato messo in commercio con il nome “Monopoli” e non con quello inglese “Monopoly”: per quale motivo? La spiegazione è semplice visto che in Italia il gioco è stato prodotto a partire dal 1935. In quell’anno, in pieno regime fascista, la legge proibiva di utilizzare termini inglesi.
Così il termine è stato italianizzato ed è stato introdotto l’accento sulla “o” con lo scopo di discostarsi dal concetto di monopolio. Questo fino al 2009, quando anche in Italia il nome commerciale è diventato Monopoly.
E’ il più venduto gioco da tavola al mondo, giocato in 111 Paesi e tradotto in 44 lingue; prende il nome proprio dal sistema economico del monopolio e ha come scopo finale quello di concentrare il controllo assoluto del mercato immobiliare nelle mani di un solo imprenditore, appunto il supermonopolista.
Qualche curiosità sul Monopoli
ll tabellone del gioco di Darrow prende a modello Atlantic City (negli USA), e i suo caratteristico Boardwalk: una passeggiata di circa 5 km pavimentata con lunghi listoni di legno.
In media una singola partita dura circa un’ora e mezza. Forse non tutti sanno che alcuni giocatori sono stati impegnati in una partita al Monopoly per 70 giorni!
Di recente è stato creato il Monopoly edizione Monopoli, con i nomi delle strade e dei vicoli di Monopoli, il suggestivo paese turistico in provincia di Bari. Il creatore di questa speciale edizione del gioco di società è un giocattolaio del posto che dopo aver contattato la Winnining Moves su Licenza Hasbro ha lanciato il classico gioco di società riportando sul tabellone i tipici luoghi della cittadina pugliese.
Del Monopoly esistono anche versioni moderne: app su smartphone, videogiochi, versione tascabile e magnetica, tematiche (sulla pizza, Fortnite, Jurassic Park), celebrative (nascita dell’Euro, Ferrari, 150 anni dell’Unità d’Italia) e dedicate ad alcune città in particolare. Ci sono anche versioni senza banconote, dove si usano valute elettroniche e carte di credito. Insomma, ce n’è per tutti i gusti! Le versioni più recenti si trovano sul sito ufficiale in italiano.
Infine una curiosità etimologica: i soldi del Monopoly sono legati al modo di dire “a iosa”. Scopri perché nell’articolo.