Sulla spiaggia (quadro di Manet)

Edouard Manet dipinse questa tela, dal titolo “Sulla spiaggia” mentre trascorreva le sue vacanze a Berck-sur-Mer, un piccolo paese situato vicino a Calais, in compagnia della moglie e del fratello. La realizzazione del quadro avvenne in plein air e, se si ha la fortuna di poter ammirare il dipinto dal vivo, si possono ancora vedere delle tracce di sabbia mescolate all’impasto del colore. Il quadro è stato realizzato nel 1873. La tecnica utilizzata è olio su tela.

Manet - Sulla sabbia - 1873 - Sur la plage - On the beach
Edouard Manet, Sur la plage (Sulla spiaggia, 1873, Musée d’Orsay, Parigi)

Sulla spiaggia: analisi del quadro

Nel dipinto appaiono la sorella di Manet, immersa nella lettura di un libro, e il fratello, che osserva l’orizzonte, nella stessa posizione del dipinto “Colazione sull’erba“. Entrambi sono concentrati nel loro universo intellettuale. La scena evoca una certa malinconia, come se le due persone, benché vicine, siano invece assai lontane con la mente e il pensiero. Bellissimo il contrasto fra i neri e i grigi degli abiti, colori che Manet utilizza di rado, e che vengono distribuiti sulla tela con agili pennellate, le quali entrano in contrastano con il contesto in cui sono immersi i due personaggi. Questi colori non sono molto amati dagli Impressionisti e raramente si vedono in quadri realizzati nel primo periodo dell’Impressionismo.

Il giallo della sabbia assieme al blu e al verde smeraldo del mare creano l’impressione di un movimento continuo, generato dal vento, dalla forza della natura o dal cambiamento del tempo. Il mare è spostato verso il punto più alto della tela, così Manet tende la prospettiva, quasi facendola sparire, mentre i due personaggi, disegnati come due triangoli, costruiscono un punto di equilibrio per lo spettatore che passa dalle loro figure al mare, alla spiaggia posta a metà del dipinto e di nuovo alle due figure.

LEGGI ANCHE  Lola de Valence, quadro di Manet: storia e analisi

Dov’è la prospettiva? E’ quasi assente, il dipinto sembra, infatti, piatto e lo sguardo va da sotto a sopra, come in una stampa giapponese. L’accostamento, infatti, fra arte giapponese e questo dipinto non è così azzardata come può sembrare ad una prima osservazione. Proprio la prospettiva e il contrasto dei colori sono i due aspetti più originali del dipinto. E i due personaggi servono all’autore per creare un equilibrio fra la loro postura e l’orizzonte.

Ci siamo impegnati per scrivere questo articolo. Speriamo ti sia piaciuto. Se ti è stato utile, lascia un messaggio in fondo.

Avatar photo

Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

Speriamo questo articolo ti sia servito. Noi ci siamo impegnati. Lascia un commento, per favore: