Into Darkness – Star Trek
Uscito in Italia nel giugno del 2013, “Into Darkness – Star Trek” è il 12° film della serie fantascientifica targata Star Trek. Il regista è J. J. Abrams, che fu già dietro la cinepresa per il precedente film “Star Trek” (2009), oltre che produttore di numerose serie televisive di enorme successo (Lost, Fringe e Alias, solo per citarne alcune).
Approfondimento
Trama del film
Il capitano Kirk sta svolgendo una missione pericolosa. E’ su un pianeta sconosciuto e sta fuggendo da alcuni alieni intenzionati ad ucciderlo. Nel frattempo il suo secondo, Spock, si trova all’interno di un vulcano dello stesso pianeta e sta per azionare un congegno, che congelerà l’interno del vulcano impedendone l’eruzione.
Poco dopo i due si trovano sull’Enterprise, sani e salvi, e pronti a rientrare sulla Terra. Inizia così Into Darkness – Star Trek, continuazione cinematografica della fortunatissima serie televisiva, che diede al suo produttore e autore Gene Roddenberry, fama, denaro e la realizzazione di una sua straordinaria passione: raccontare i viaggi interstellari.
Tornati sulla Terra, Kirk e Spock, che sono ancora alle prime armi, vengono pesantemente redarguiti dall’ammiraglio Pike, che aveva reclutato Kirk e che adesso è deluso dalla sua mancanza di disciplina. Infatti, i due esploratori hanno sbagliato ad interferire con la storia naturale e biologica del pianeta che stavano esplorando. Hanno violato la prima direttiva della Federazione: non interferire con lo sviluppo naturale ed evolutivo di un pianeta. La punizione è la rimozione dal comando dell’Enterprise. Ma prima che partano per la loro successiva missione, separati, un uomo fa esplodere una biblioteca nel centro di Londra. Immediatamente i vertici militari della Flotta interstellare si riuniscono per discute dell’accaduto. Durante la riunione lo stesso attentatore li attacca con una navetta spaziale, uccidendone molti. Kirk si salva e respinge l’attacco. L’ammiraglio Pike, però, muore.
Kirk sconvolto chiede all’ammiraglio in capo Marcus di partire con l’Enterprise alla ricerca di John Harrison, l’autore dell’attacco. Harrison si è nascosto in una città abbandonata nel pieneta Klingon, quindi Kirk e il suo equipaggio dovranno prelevarlo senza farsi scoprire dai klingon. Atterrano sul pianeta ma vengono individuati da una pattuglia di guerrieri e nella battaglia vengono salvati proprio da Harrison, che dimostra di avere delle capacità sovraumane. Dopo la battaglia Harrison si arrende all’equipaggio dell’Enterprise. La sua decisione è dovuta al fatto che all’interno della astronave ci sono 72 siluri puntati su di lui. In verità, come lo stesso equipaggio scoprirà grazie alla casualità e all’intervento del dott. McCoy, i 72 siluri contengono altrettante persone. Questi uomini sono il vecchio equipaggio di Harrison, che racconta di essere stato modificato geneticamente per volere dell’ammiraglio Marcus. Anche il suo equipaggio è stato modificato e poi imprigionato nell’ibernazione. Kirk dubita delle parole di Harrison ma i siluri sono delle prove inconfutabili.
Trailer di “Into Darkness – Star Trek”
Parte finale
Nel frattempo, mentre l’Enterprise è in avaria a causa dello scoppio di uno dei motori a curvatura e si trova nelle vicinanze del pianeta Klingon, arriva su un’altra nave della Federazione, l’ammiraglio Marcus. E’ stato Marcus ad elaborare il piano, ad ordinare la modificazione dell’equipaggio di Harrison e a creare l’incidente diplomatico con i klingon. Lo scopo è la guerra. Ma il piano è fallito, perché Harrison è scappato e allora è necessario distruggere le prove. Marcus decide di attaccare l’Enterprise ma un guasto lo blocca. A questo punto sia Kirk che Harrison, i quali si sono alleati, si lanciano dentro all’astronave di Marcus e lì Harrison fa una carneficina. Si rivolta contro Kirk. L’abilità del capitano e l’aiuto dell’astuzia di Spock impediranno la catastrofe.
Star Trek è una delle poche saghe che resiste al tempo. In questo aiutata anche dai registi che ne hanno diretto e realizzato i soggetti in tutti questi anni. J. J. Abrams è proprio uno di questi. L’utilizzo degli effetti speciali è senza dubbio il primo e più importante stimolo a vedere il film ma anche la tecnica narrativa appassiona. Il film non lascia un momento di pausa, il ritmo è serrato e la suspance affascina e coinvolge gli spettatori fino alla fine. Un ulteriore omaggio ad un’idea straordinaria.