L’India precoloniale

La storia dell’India è molto antica. Risalgono, infatti, al 5000 a. C. le prime colture nella Valle dell’Indo che in seguito svilupparono i primi insediamenti organizzati e le prime città come Harappa. Molte delle città che sorsero nella Valle dell’Indo caddero però in declino attorno al 1700 a. C., a causa dell’invasione di un popolo chiamato Arii, popolo nomade che adorava un certo numero di dèi e dee, il quale aveva prodotto una ricca varietà di testimonianze scritte chiamate Vega, più o meno risalenti al 1500 a. C. e che definiscono il tipo di religione che gli Arii professavano.

L'India precoloniale

La loro religione segna la nascita dell’induismo che definisce e sostanzia la civiltà indiana e che ne dimostra l’integrità antica e profonda che, a differenza di altre civiltà, si è conservata fino ad oggi. L’induismo è una religione complessa costituita da molti dèi e dee in posizione gerarchica e che ancora oggi, anche se non tutti, sono venerati dagli indiani.

La religione ha impregnato la società, costituendola in gerarchie precise e invalicabili. Nel popolo Arii il re, in vetta alla gerarchia, aveva un’ aurea divina e dopo la morte diventava un dio e regnava sulle caste più basse. Questo sistema di caste, che in seguito si è molto irrigidito, è ancora presente nell’India moderna. L’induismo non fu e non è l’unica religione dell’India; nel 500 a. C. apparvero il buddhismo e il giainismo che avevano alcuni temi in comune con l’induismo, come ad esempio la reincarnazione; tuttavia l’induismo rimase la religione più seguita.

Composizione politica dell’India

L’India è sempre stata composta da una costellazione di piccoli regni ma periodicamente un re riusciva a riunirli sotto un unico impero, come Chandragupta Maurya che dal 321 a. C. al 297 a.C. regnò dal Bengala occidentale. Il suo regno inglobava la parte settentrionale del subcontinente indiano comprendendo l’Afghanistan e l’Assam come confini estremi a oriente e a occidente. Nella parte meridionale, invece, il confine era l’altopiano del Deccan.

Suo nipote, Ashoka, il quale regnò dal 272 al 232 a. C., riuscì a organizzare i territori di suo nonno Chandragupta in un impero organizzato e centralizzato dal quale venivano emanati leggi e precetti che tutti dovevano rispettare. Grazie a questo sovrano e al suo prestigio il buddhismo penetrò in India più rapidamente acquisendo moltissimi seguaci. La dinastia dei Maurya subì un declino graduale e naturale.

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Dopo un periodo di transizione e frammentazione del potere furono i Gupta a governare un impero omogeneo durante il quale diedero un impulso importante alle arti e alle scienze. Nel VII secolo fu Harsha, sovrano di fede buddhista, a governare su vasti territori ma dopo la sua morte la frammentazione dei regni favorì l’induismo e affievolì il buddhismo che invece crebbe notevolmente in Paesi come il Tibet, la Cina e il Giappone.

L’influenza dell’Islam nella civiltà indiana

L’Islam penetrò in India nel 711 d. C. quando gli arabi, dopo aver conquistato l’Iran, si spostarono nella regione del Sidh, un ricco territorio posto alla foce dell’Indo. Successivamente ci furono altre invasioni mussulmane provenienti inizialmente dall’ Afghanistan e che erano organizzate da sultani di origini turche. Il primo sultanato mussulmano che ebbe luogo in India nacque a Delhi nel 1206 e divenne, dal punto di vista organizzativo, uno Stato la cui importanza rappresentò anche il primo vero proselitismo mussulmano in India. Questo Stato mussulmano e i successivi vennero in opposizione con gli Stati induisti che invece rimasero stabili nei territori del Sud.

Il sultanato di Delhi fu soppiantato nel 1526 da un’invasione turca proveniente dall’Afghanistan e capeggiata da Babur che riuscì a conquistare tutto il subcontinente. La dinastia di Babur era chiamata dei Moghul per la loro discendenza diretta dalle popolazioni mongole. Questa dinastia fondò un impero che si distinse per una particolare e raffinata cultura, la cui espressione si manifestò nella poesia, nella scultura e nella architettura ma anche l’attività amministrativa ebbe un’evoluzione organizzativa notevole.

In seguito la frammentazione politica non permise la compattezza dell’impero e malgrado gli sforzi dell’imperatore Aurangzeb che regnò dal 1658 al 1707 l’India divenne preda del colonialismo a causa delle sue divisioni.

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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