I giorni non si scavalcano
non scrivo quasi mai opinioni su libri di amici. non farò un’eccezione ora, ma volevo dire che marco archetti mi ha messo nei ringraziamenti di questo libro immeritatamente. sono ancora commossa, grazie, marco. voglio ricordarti come a wolverhampton, quando il sangue di un pugile ti è schizzato sul braccio e ti sei congelato.
(voglio anche ricordare delle conversazioni whatsapp che credo mi abbiano fatto ridere come poche volte al mondo, e sai di cosa parlo).
i giorni non si scavalcano – rizzoli 2015 parla di leonard bundu. anche leonard è un amico come marco. quindi non parlo del libro ma parlo di leo.
leo è un pugile di quelli bravissimi. ma non c’è solo lui. c’è tutto il mondo intorno a leo che è prezioso. ho provato a elencare tutti ma poi è venuta una roba lunghissima e io mica sono perec, a lui le liste funzionano bene, a me meno.
(se volete un sunto eccolo: boncivignoligiulianaantoguidodanielajacopoandréfridamarcopietroalessandromassimomichelamonicadavidbenjiemillemillealtricheoravadoinconfusione)
leggendo il libro di marco mi son ritrovata a vivere cose che avevo messo un po’ via. non i match più importanti, ma leo che al ristorante a toscolano chiede il ghiaccio al cameriere e questi gli chiede da mettere sull’occhio? e leo perplesso no, da mettere nel vino. o il brindisi per il compleanno a rezzato. o viaggi andataritorno a firenze per un match durato meno di zero. o delle volte che sbuffavo per gli accrediti.
di leo ho già scritto tanto, spesso, e non scrivo nulla di quanto c’è nel libro sulla sierra leone perché quella è una cosa sua.
volevo solo dire grazie leo, per quello che ci dai anche fuori dal ring. e grazie marco per aver raccontato cose difficili.