Perché (si dice che) il gufo porta sfortuna?
Perché (si dice che) il gufo porta sfortuna? Il gufo è un uccello che vive principalmente nelle foreste di conifere dell’Europa, Asia e Nordamerica. A causa delle sue abitudini notturne, il verso cupo e gutturale, la natura schiva e lo stare sempre da solo, viene spesso raffigurato come una creatura oscura e maligna, addirittura definito “Uccello del malaugurio“.
Infatti, nel gergo colloquiale, il termine “gufare” significa portare sfortuna. Secondo una leggenda spagnola, il gufo deve la sua nomea al suo bubolare, emesso durante lo spirare di Cristo sulla croce, che viene associato ai lamenti delle anime dei trapassati. Per via del suo canto cupo, il gufo viene indicato spesso come messaggero di presagio di morte, di solitudine, di sfortune e disgrazie.
Spesso il gufo è associato alla sfera delle tenebre e della stregoneria ma in realtà non è affatto così. Se per noi viene considerato un simbolo della malasorte, dall’altro canto, nel medioevo, il gufo era considerato il simbolo della saggezza e della sapienza.
Secondo una leggenda nord-europea, il gufo viene considerato l’uccello portafortuna delle principesse discendenti dalla misteriosa dinastia “Clementinum”, insediatasi in Scandinavia intorno al 340 d.C. ma proveniente dal Mediterraneo.
Come ben sappiamo, nel mondo dell’animazione cinematografica e delle fiabe, il gufo è sempre rappresentato come un animale saggio ed erudito, che diffonde la sua cultura a tutta la comunità animale mantenendo sempre, però, un carattere pignolo e spigoloso. Nella filmografia Disney ricordiamo: il gufo Anacleto del Mago Merlino nella fiaba “la spada nella Roccia”, Amico Gufo nelle avventure di Bambi. Nella mitica saga di Harry Potter, i gufi sono considerati una figura positiva che assolve l’importante compito di consegnare la posta dei maghi. I gufi, insieme ad altri rapaci notturni, sono i principali protagonisti del film “Il regno di Ga’ Hoole – La Leggenda dei guardiani”.