Come vengono assegnati i fusi orari?
I fusi orari sono determinate porzioni di territorio della Terra, all’interno delle quali viene adottata la medesima ora. Dato che la Terra, il nostro pianeta, compie una rotazione completa sul proprio asse in 24 ore, i 360° della rotazione si dividono per le 24 ore: i risultanti 15° corrispondono alla fascia relativa a ciascun fuso orario.
- Ogni fuso è percorso centralmente da un meridiano, la cui ora è quella adottata all’interno di tutto il fuso.
- I confini dei fusi orari non sono perfettamente rettilinei, ma seguono per lo più i confini delle nazioni.
Greenwich: riferimento universale
Il riferimento per l’assegnazione dei fusi orari è il Tempo Coordinato Universale (UTC); esso coincide con il Tempo del Meridiano di Greenwich (GMT) di longitudine pari a 0°.
Greenwich è il nome di una cittadina di Londra, dove ha sede anche il Reale Osservatorio, fondato nel giugno del 1675 da Carlo II, re d’Inghilterra.
La validità del sistema dei fusi orari fu resa ufficiale il 1° novembre 1884, a seguito della Conferenza Internazionale dei Meridiani a Washington D.C.
Considerando la Terra come sferica, e considerando che la rotazione terrestre si compie in 24 ore, dividendo i 360° della rotazione per 24 si può immaginare la superficie sferica divisa in 24 “spicchi” di 15° l’uno; essi vengono quindi percorsi in un’ora ciascuno. A questi spicchi si dà il nome di fusi orari, e si assume per convenzione che in tutto il fuso ci sia l’ora del meridiano centrale a esso, quello che taglia il fuso esattamente a metà.
I fusi orari sono perciò centrati sui meridiani con longitudine multipla di 15°; i confini delle zone di fuso orario risultano però irregolari, in quanto seguono solitamente i confini degli stati.
Per le regioni polari viene adottata convenzionalmente un’ora corrispondente a UTC per il Polo Nord e UTC+12 al Polo Sud.