Le regole del Football Americano e il Super Bowl
Prima della NFL, ossia della National Football League, ci fu l’American Professional Football Association, nata nel 1920, la quale diede l’abbrivio al professionismo del football americano. Appena due anni dopo si trasformò in National Football League la quale però, era molto, molto diversa dall’attuale confederazione sportiva di oggi, comprendente nella pratica tutte le squadre professionistiche dei vari stati americani.
Al principio la NFL raggruppava appena dieci squadre e gareggiava, per rivalità di organizzazione e blasone, con la All-American Football Conference. Nella stessa NFL non v’era alcuna divisione tra eastern e western, in quanto non ve n’era assolutamente bisogno. La prima batteria di play-off infatti, costituita nelle cosiddette fasi finali di un campionato fino all’assegnazione del titolo a seguito di una finalissima, si disputò solamente nella stagione 1933, a causa proprio della divisione delle squadre in due conferences, ossia due gironi: Eastern Division e Western Division.
Nel 1950 poi, avvenne un’ulteriore fusione, la quale aumentò sensibilmente il numero di squadre partecipanti: la NFL e la All-America Football Conference divennero un unico campionato, suddiviso in National Conference e American Conference per poi, tre anni dopo, mutare nuovamente in Eastern Conference e Western Conference. Queste ultime due nel 1967 subirono altre suddivisioni, rispettivamente in Capitol Division e Century Division, e Coastal Division e Central Division.
La storia del football americano però, resta travagliata e segnata, durante questi anni, sino ai primi del ‘2000, da ulteriori suddivisioni e scissioni. È quanto accadde nel 1970: tre squadre della NFL infatti si unirono alla rivale American Football League, detta AFL, da sempre a 10 squadre, costituendo l’AFC, ossia American Football Conference. Le restanti squadre della NFL entrarono nella National Football Conference, ossia NFC, e ciascuna di queste suddivisioni subì, al proprio interno, altre divisioni in rispettivi gironi, sempre organizzati per aree geografiche: East, Central e West.
Passarono molti anni, con diversi tentativi di interrompere la cosiddetta egemonia di interesse sul pubblico che esercitavano le nuove riorganizzazioni delle squadre, ad opera ad esempio della World Football League (WFL) e della United States Football League (USFL), entrambi fallimentari, nonostante si svolgessero in momenti differenti della stagione. Per la cronaca, il primo tentativo fallì al primo colpo, il secondo durò appena tre campionati.
Approfondimento
Dalle accuse di razzismo al successo planetario
Negli anni Settanta poi, grazie anche all’invenzione, per così dire, dell’ormai famoso Super Bowl, in grado di attirare mediaticamente un pubblico sempre più vasto e includendo al proprio interno spettacoli e show capaci di catalizzare l’attenzione al di là del contesto puramente sportivo, avvenne il cosiddetto sorpasso: il football attirava più spettatori del baseball, un tempo considerato il vero sport nazionale a stelle e strisce.
Questo segnò anche la fine di molti atteggiamenti razzisti, i quali avevano visto i dirigenti di molte squadre di football professionistico e non solo, evitare più volte l’ingaggio di giocatori di colore, se non in casi “estremi”, ossia quando l’atleta in questione, oltre ad essere nero, aveva anche un grande talento. Fu un cambio di marcia importante, anche questo, il quale “internazionalizzò” una disciplina sportiva che aveva il proprio naturale discendente nel rugby europeo e, in ogni caso, nei college americani per bianchi.
La cosa andò liscia, anche a livello federale, fino al 2002, quando venne effettuata un’ulteriore riorganizzazione che portò a 32 il numero di squadre, separate sempre in AFC e NFC, distribuite tra quattro divisions e tutte sotto la National Football League. All’interno di ogni conference poi, ancora una volta, le squadre partecipanti sono suddivise su base geografica in 4 gironi, di 4 squadre ciascuna, per un totale di sedici team per entrambe le due conferences.
Il Super Bowl
Il Super Bowl è la finale, anzi la finalissima, da disputarsi ogni anno in una città degli Stati Uniti d’America, similmente alla Champions League europea per quanto riguarda il mondo del calcio. Questo è il Super Bowl, almeno in sintesi: la partita che decide il titolo NFL e che mette davanti le vincitrici delle due conferences.
Solitamente, si disputa a fine gennaio ma, come già detto, non si deve pensare ad un momento che duri unicamente l’arco della partita giocata. Durante la settimana del Super Bowl infatti, nella città che ospita la partita, vengono organizzate diverse manifestazioni, con eventi collaterali e in tema con il football, come ad esempio la NFL Experience: sorta di Disneyland costruita sul mondo del football americano, visitata giornalmente da migliaia di persone.
Il Super Bowl nasce nel 1967, ufficialmente, con la vittoria dei Green Bay Packers sui Kansas City Chiefs, con un punteggio di 35 a 10. Sono, entrambe, due tra le squadre con una storia più longeva negli Usa. Inutile dire quanto sia importante acquisire i diritti del Super Bowl da parte di un’emittente televisiva, considerato che il match finale mette davanti la tv milioni di spettatori e risulta sempre essere, come indici di ascolto, tra le prime tre trasmissioni dell’anno.
Una cosa curiosa inoltre, è il fatto che la cronologia delle edizioni del Super Bowl venga indicata con i numeri romani e che ogni finale venga giocata esattamente al principio del nuovo anno, a conclusione del precedente.
Ad ogni modo, la squadra che ha ottenuto più successi è quella dei Pittsburgh Steelers, con sei titoli. Il trofeo vero e proprio poi, è un gioiello creato da Tiffany e dedicato ad uno storico allenatore di origini italiane: il “Vince Lombardi Trophy”. Si tratta di una palla da football interamente d’argento, rappresentata in posizione di kick off e del valore di circa venticinquemila dollari.
Il regolamento
La cosiddetta regular season, per ogni squadra dell’NFL, consta di 17 partite. Si gioca sempre nel week-end, compreso il “Monday Night”, il classico appuntamento del lunedì. Il calendario, ad ogni modo, è suddiviso secondo gli incontri di Intraconference e Interconference, secondo un meccanismo di rotazione piuttosto complicato: ciò significa che nella prima fase, ogni squadra deve affrontare sei volte tutte le altre squadre della sua stessa Division, più quattro contro altre quattro squadre di un’altra Division della stessa Conference; nella seconda fase invece, si giocano quattro partite contro altre quattro di una Division dell’altra Conference, per poi concludere con le ultime due partite, in casa e in trasferta, da disputare contro team della stessa Conference (escluse quelle della Division in rotazione), che condividono lo stesso piazzamento di Division della stagione precedente.
Alla fine della regular season, accedono ai playoff le migliori sei squadre di ogni conference. Avviene allora che la terza e la quarta squadra affrontano rispettivamente la sesta e la quinta, mentre le prime due di ogni conference saltano questo primo turno, detto “Wild Card Round”, per accedere direttamente a quello successivo, il “Divisional Playoff”.
Da quest’ultima batteria di incontri, escono le finaliste di conference, che sono poi le due squadre più forti, le quali si contendono il Super Bowl. In ogni partita inoltre, la squadra con la migliore classifica in regular season affronta la propria avversaria davanti al suo pubblico, giocando in casa. Questo, ovviamente, ad eccezione della finalissima che, come detto, viene stabilita dalla lega. A questo proposito, va aggiunto, solitamente la sede del Super Bowl viene scelta nelle località più miti d’America, con uno stadio all’aperto, giocandosi in un periodo dell’anno invernale. Ma accade talvolta che la finalissima si disputi anche in qualche impianto indoor.
Il “Pro Bowl”
Il Pro Bowl è un’anticipazione del Super Bowl e, di fatto, chiude la stagione professionistica. Similmente al basket, con le Hall Star Game, vengono selezionati tutti i migliori giocatori delle conference AFC e NFC, per una partita ad alto contenuto spettacolare. Dal 1980, sede fissa è Honolulu, nelle Hawaii. Prima dell’invenzione del Super Bowl inoltre, il Pro Bowl veniva considerato la classica del football americano. Tuttora, è più un happening, per quanto molto seguito dagli spettatori.