Dipinto con arco nero (quadro di Kandinsky)
Quadro astratto, composto essenzialmente da tre grandi macchie di colore su uno sfondo molto chiaro: è il “Dipinto con arco nero” dell’artista russo Vasilij Kandinsky, realizzato nel 1912. Esso rappresenta una delle sue opere più celebri. L’opera è un olio su tela, di centimetri 188 x 196, custodito al museo nazionale di arte moderna di Parigi, Centre Georges Pompidou.
Approfondimento
Dipinto con arco nero: analisi del quadro
Le macchie, due in basso, di cui una rossa a destra e una blu a sinistra, quasi allineate, e l’altra in alto, rosso-violetta, sono legate idealmente da elementi lineari di colore nero, che si intersecano tra loro. In dettaglio, le macchie in basso sono legate da un arco nero ogivale, che va a sovrapporsi alla terza macchia.
Kandinsky ama molto il colore primario blu: quando è chiaro lo considera il colore del cielo, mentre della notte e del mare quando diventa intenso. Per l’artista questo colore è in grado di sviluppare “l’elemento della quiete”, tanto da spingere l’uomo verso l’infinito.
Al contrario, il rosso è un colore caldo, dinamico, che Kandinsky utilizza con tutta la sua energia e intensità. In quest’opera il pittore vuole evidenziare il contrasto dato dalla contrapposizione tra zone calde e zone fredde, colori chiari e scuri, che vanno a sottolineare una tensione che si polarizza nell’arco nero. I colori-stati d’animo sono placati dall’arco.
Riferimenti artistici
Si tratta di un dipinto chiave realizzato negli anni del “Cavaliere Azzurro” e del saggio pubblicato dall’artista alla fine del 1911, che s’intitola “Dello spirituale nell’arte”. Gli elementi figurativi sono quasi totalmente scomparsi, escludendo appunto la figura fortemente stilizzata e poco riconoscibile del cavaliere. Essa si intuisce dalla diagonale nera che andrebbe a rappresentare la spada.
È un tema ricorrente quello del cavaliere nelle opere del pittore russo. Tale tema rappresenta il simbolo fra il bene e il male, fra spirito e materia, tra astratto e figurativo. In questo quadro “Dipinto con arco nero“, la tensione cromatica è simboleggiata dall’arco nero che la unisce e la fa evolvere nella macchia viola in alto. Essa è il punto di equilibrio. Lo stesso Kandinsky afferma:
La nascita del quadro
Ispirato da un concerto tenutosi a Monaco nel 1911, dove vengono eseguite alcune composizioni di Arnold Schönberg, ne rimane folgorato. Kandinsky lo sente molto vicino alla sua pittura. Entrambi vogliono esprimere la vita interiore dell’uomo e le emozioni, non la realtà.
Una sera l’artista, rientrato nel suo studio, non accorgendosi che la tela è capovolta, rimane impressionato non dalla scena rappresentata, bensì dalla disposizione dei colori e delle linee e i loro rapporti. Il quadro era disposto in una zona d’ombra. Da qui Kandinsky decise di eliminare ogni riferimento alla realtà e di dedicarsi alla pittura astratta. Così dipinse il “Primo acquarello astratto” (1910) e “Dipinto con arco nero” (1912).
È così che nei decenni successivi Kandinsky approfondì le sue ricerche, esercitando una grande influenza in tutta Europa.
L’astrattismo non è tuttavia un movimento unitario, ma si sviluppa in differenti tipi. La critica lo suddivide però in due grandi famiglie:
- L’astrattismo geometrico, dove dominano le figure semplici ed elementari;
- l’astrattismo informale, dove non si delineano forme precise. Vi è invece un gioco di linee e colori che danno spazio ad aspetti emotivi e irrazionali.