Come vedono i daltonici e cos’è il daltonismo?
Il daltonismo è un’anomalia nella percezione di uno o più colori fondamentali, ovvero il rosso, il verde o il blu. Le persone daltoniche non percepiscono alcuni toni dello spettro dei colori, confondendo per esempio sfumature di rosso con quelle di verde: il soggetto non riesce a distinguere i due colori perché le lunghezze d’onda del rosso e del verde sono percepite come identiche.
Una qualsiasi immagine verde su sfondo rosso, per esempio, non è distinta dai soggetti daltonici: l’accostamento particolare di colori, che escluda l’abbinamento rosso-verde, permette loro una identificazione più precisa dell’immagine.
Approfondimento
Le cause del daltonismo
Sulla retina, la membrana sottile che riveste la parte più interna dell’occhio, sono presenti cellule specializzate per la percezione dei colori, chiamate coni, e sono di tre diversi tipi: quelle sensibili alla luce verde, quelle alla luce blu e quelle alla luce rossa. Se uno o più coni presentano anomalie, la percezione di quel determinato colore risulterà alterata. La predisposizione al daltonismo è ereditaria, anche se questa particolarità può presentarsi a seguito di un danneggiamento dell’apparato visivo, dei nervi o di alcune aree del cervello.
Il daltonismo colpisce prevalentemente individui di sesso maschile, poiché viene trasmesso da un gene difettoso che si trova sul cromosoma X: nel maschio, i cui cromosomi sono X e Y, se il gene X è difettoso, il daltonismo comparirà; nella femmina, che invece presenta due cromosomi X, il secondo può sopperire al difetto del primo. Le donne sono quindi daltoniche soltanto nel raro caso in cui entrambi i cromosomi X siano difettosi.
Tipi di daltonismo
Esistono varie forme di daltonismo: nella protanopia vi è incapacità di distinguere il rosso, nella deuteranopia il verde e nella tritanopia il blu. L’acromatopsia è la totale cecità al colore.
La scoperta del daltonismo
Il termine daltonismo fu coniato in onore di John Dalton, chimico, fisico, meteorologo e insegnante inglese (6 settembre 1766 – 27 luglio 1844), membro della Royal Society di Londra, che nel 1803 fu il primo che cercò di descrivere l’atomo.
Un giorno, dopo aver acquistato un paio di calze, la madre gli fece notare che il loro colore era di un acceso rosso fuoco. A seguito di questo episodio Dalton si rese conto di soffrire di un difetto visivo, poiché il colore delle calze che lui vedeva era il marrone, decisamente più sobrio. Iniziò ad interessarsi dei problemi legati alla vista ed intraprese uno studio sul proprio difetto visivo, fino a quando, nel 1974, ne elaborò la sua prima descrizione scientifica, nell’articolo intitolato “Extraordinary facts relating to the vision of colours”, (“Fatti straordinari legati alla visione dei colori”), nel quale descrisse dettagliatamente la sua percezione visiva, fornendo un importante contributo scientifico.
Dopo la sua morte, per sua stessa volontà, i suoi bulbi oculari furono conservati e studiati nel corso degli anni per scoprire le origini del difetto visivo di cui era affetto, sconosciuto fino ad allora.
Salve, bell'articolo, molto utile.
Vorrei sensibilizzare il mondo dei grafici (che lavorano tutti i giorni con i colori) su questo tema. Io mi occupo di infografiche e quindi nel mio piccolo cerco di tenerne sempre conto. Se può interessare ho scritto un articolo qui http://veesualize.it/2014/01/daltonismo-e-infografiche/
Grazie per l'attenzione, buona giornata!