Il castello dei Pirenei: spiegazione del quadro di Magritte

Questo dipinto si intitola Il castello dei Pirenei e fu realizzato nel 1959 dall’artista belga René Magritte. Il committente fu un amico, l’avvocato americano Harry Torczyner (1910 – 1998). Le Château des Pyrénées (questo il titolo in lingua originale francese) è un dipinto enigmatico e duro.

Il castello dei Pirenei - Le Chateau des Pyrenees - Magritte
Il castello dei Pirenei (Le Château des Pyrénées)

Descrizione del quadro

Ciò che vediamo è ciò che è: la realizzazione di una pietra spoglia, sospesa nel cielo, circondata da nuvole e sulla cui sommità appare un castello. Esso è costruito con la medesima roccia del masso che lo sostiene.

In basso vi sono le onde del mare.

L’enigma

Il dipinto è enigmatico perché non sappiamo se la roccia sta volando sul mare o se è invece incastonata nel cielo.

Ciò che ci appare nell’incomprensione della realtà (chi può definire la realtà senza incorrere in imprecisioni e confutazioni?) è ciò che riteniamo possa essere.

Dunque, un masso può volare se non sappiamo che esiste la forza di gravità; e non potrebbe volare solo perché non lo abbiamo mai visto svolgere un’azione di questo tipo?

Ma l’enigma non sta in questo, quanto nel fatto che il masso potrebbe essere incastonato in un cielo che lo tiene come parte di sé stesso.

Un cielo che ricorda quello de Il falso specchio.

Il castello dei Pirenei è un quadro duro perché spoglio.

Il masso non ha un albero e nessuna altra traccia di vita. E così il castello. Esso è inquietante, senza bandiera, senza alberi che lo circondano.

Il castello dei Pirenei - dettaglio
Il dettaglio del castello in cima alla roccia

Un fascino potente

In questa asprezza assorbiamo un fascino potente del dipinto, che rimane inciso nella mente proprio per l’assenza di cose, oggetti o persone che ci aspetteremmo di vedere. E invece non vediamo.

LEGGI ANCHE  Magritte, Gli Amanti

Magritte scrisse al committente diverse lettere; fra queste sottolinea il rigore e l’asprezza, considerandoli necessari.

Un altro enigma.

Il dipinto sembra pietrificarsi, come se si congelasse davanti ai nostri occhi.

Il tempo non esiste, non c’è movimento alcuno, tutto rimane uguale: per questo si pensa che la roccia potrebbe essere incastonata e non fluttuare nel cielo con quel senso di leggerezza che striderebbe con il rigore del dipinto.

Il resto è fantasia, immagini, suggestioni che accompagnano lo spettatore ed i suoi sogni. Il castello dei Pirenei: un dipinto particolare, potente, assoluto.

Dati tecnici

  • Autore: René Magritte
  • Titolo: Il castello dei Pirenei
  • Tecnica: Olio su tela
  • Misure: 200,3 x 145 cm
  • Anno: 1959
  • Ubicazione: The Israel Museum, Gerusalemme
Il castello dei Pirenei - museo Gerusalemme
Il castello dei Pirenei: la stanza presso The Israel Museum, Gerusalemme

Ci siamo impegnati per scrivere questo articolo. Speriamo ti sia piaciuto. Se ti è stato utile, lascia un messaggio in fondo.

Avatar photo

Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

Speriamo questo articolo ti sia servito. Noi ci siamo impegnati. Lascia un commento, per favore: