Busto di giovane donna, analisi dell’opera di Modigliani (1911)

Busto di giovane donna è il titolo di un quadro famoso di Amedeo Modigliani, realizzato nel 1911. Una delle testimonianze storiche più affascinati di questo dipinto riguarda una fotografia scattata nel 1913 in cui si vedrebbe questo quadro di Modigliani appoggiato ad un divano; sopra di esso è appeso un altro meraviglioso quadro del pittore livornese: La mendicante.

Busto di giovane donna, opera di Modigliani del 1911 Bust of a Young Woman
Busto di giovane donna, opera di Modigliani del 1911

Modigliani a Anna Achmatova

Il quadro Busto di giovane donna probabilmente raffigura la poetessa russa Anna Achmatova, la quale conobbe Modigliani nello stesso anno in cui realizzò questo dipinto, il 1911. Anna Andreevna Achmatova nel 1910 fece un lungo viaggio in Europa con il suo primo marito, il poeta Nikolaj Stepanovič Gumilëv. Proprio durante quel viaggio conobbe Modigliani. Con lui nacque una duratura amicizia. La stessa poetessa ricorda che l’artista livornese le fece diversi ritratti: in uno in particolare aveva un’acconciatura che ricordava le raffigurazioni egizie.

Anna Achmatova
Una foto di Anna Achmatova

Modigliani, infatti, era appassionato di arte egizia che riteneva fosse l’arte più grande da cui prendere infinite ispirazioni. Questo dipinto è una delle prime opere che segnano il passaggio dall’arte figurativa alla scultura per un pittore complesso e tormentato nella sua ricerca quale fu Modigliani.

Busto di giovane donna: analisi dell’opera

La figura qui rappresentata ha un interessante incastro geometrico in cui il collo a cilindro sostiene una testa ovale la cui acconciatura ricorda raffigurazioni e ritratti antichi. Quello che più mi ha attratto del dipinto sono sempre stati gli occhi, così oscuri e penetranti, tanto da sembrare un’espressione dello sguardo di una morta o di un’anima che sopraggiunge mentre osserviamo il dipinto. Sul volto, oltre alla profondità dello sguardo, colpiscono il rilievo della bocca e del naso.

LEGGI ANCHE  Nudo seduto (1909), analisi dell'opera di Amedeo Modigliani

In un immaginario in cui i volti assumono aspetti fantasiosi e dove la simbologia dell’anima si esprime attraverso delle forme incomprensibili, Modigliani sarebbe un maestro dell’impossibile, cioè della capacità di cogliere in un dettaglio l’essenza di una persona, nella meraviglia della sua bellezza o nell’orrore dei suoi crimini più nascosti.

Dati sull’opera

  • Tecnica: Olio su tela
  • Misure: cm 55×38
  • Ubicazione: Collection Francis et Bernard Laterman

Commento video

Ci siamo impegnati per scrivere questo articolo. Speriamo ti sia piaciuto. Se ti è stato utile, lascia un messaggio in fondo.

Avatar photo

Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

Speriamo questo articolo ti sia servito. Noi ci siamo impegnati. Lascia un commento, per favore: