Buffet e tavolo, storia e analisi dell’opera di Henri Matisse)
“Buffet e tavolo” di Henri Matisse è un olio su tela, centimetri 67,5 x 82,5, Svizzera, collezione privata. Ad ispirare questo sofisticato pointillisme è un viaggio in Corsica effettuato dall’artista nell’estate del 1898, che segna un’ulteriore tappa nel percorso di Henri Matisse, quella che egli stesso indica la “rivelazione del Sud”.
Il pittore prende coscienza della funzione fondamentale del colore nella resa espressiva dell’immagine.
In questo viaggio, Matisse si rende conto che il colore-luce, adottato dagli impressionisti, comporta un nuovo modo di trattare la forma, che non può più essere definita da linee e contorni dei dipinti precedenti. Bisogna sfaldare il colore, fonderlo, spezzettarlo per rendere l’atmosfera e la sua maggiore o minore luminosità. Da qui, la magnifica tela “Buffet e tavolo“.
Una serie di piccoli punti di colore puro, accostati seguendo precise ottiche allora in voga, rendono l’intensa luminosità dell’immagine, che riprende schemi precedenti, con delle variazioni.
In Buffet e tavolo, Matisse dà la sensazione visiva delle due tavole imbandite che, incrociandosi su due livelli, creano, con gli altri piani sul fondo, la profondità dell’ambiente. Piatti, alzate con frutta, tazze, barattoli, pane e frutti sparsi raccontano le colazioni del pittore.
La tecnica
La tecnica utilizzata è quella del pointillisme, citato all’inizio. Il termine francese è indicato in italiano come puntinismo (o anche puntillismo). Il nome identifica un movimento pittorico caratterizzato dalla scomposizione dei colori in piccoli punti. Il puntinismo sì è sviluppato in Francia intorno al 1870, ed è stato battezzato così dal critico Félix Fénéon.