La Battaglia di Cascina (Michelangelo)
Nell’agosto 1504 Michelangelo Buonarroti riceve dal gonfaloniere della repubblica, Pier Sederini, l’incarico di affrescare, nella Sala del Gran Consiglio in Palazzo Vecchio, la Battaglia di Cascina. Dopo i primi saggi giovanili, è la prima volta che l’artista affronta l’impegno di una grande pittura murale.
Battaglia di Cascina
La battaglia era avvenuta nel 1364 contro i pisani. Il 29 luglio dello stesso anno, oppressi dal caldo estivo, i soldati fiorentini, spogliatesi delle armi e delle vesti, si erano tuffati nelle acque dell’Arno.
Michelangelo si limita a disegnare l’episodio in cui i soldati fiorentini si rivestono frettolosamente, senza mai iniziarne la realizzazione pittorica sulla parete.
Il cartone andò perduto. Michelangelo aveva rappresentato l’ansia dei soldati nella fretta di rivestirsi, mentre qualcuno sta ancora arrampicandosi sulle sponde del fiume.
Curiosità
L’opera fu oggetto di ammirazione e studio fin dalla sua genesi. Il cartone venne trasferito nel 1508 nella sala in cui era destinato e poi verso il 1512 in Santa Maria Novella, infine, entro il 1515, in palazzo Medici.
Qui, verso il 1550, a causa della sua popolarità e dei numerosi trasferimenti, risultava già diviso in pezzi, finiti poi presso vari proprietari; infine tali pezzi vennero distrutti in periodi imprecisati.
Vasari ricorda l’ammirazione ossessiva che dell’opera ebbe il giovane Baccio Bandinelli; questi, desideroso di di emulare il vigore e la forza dinamica dell’originale, per studiare l’opera si procurò una chiave di palazzo Medici che visitò giorno e notte: dopo avere sottratto dei pezzi, arrivò a stracciarli per la rabbia dei suoi insuccessi.