La ballata di Adam Henry (libro)
ianmcewan è uno di quegli scrittori che mi danno certezze. scrive così pulito che resto comunque sorpresa ogni volta. così vale anche per la ballata di adam henry – einaudi, 2014.
la trama in brevissimo, un giudice dell’Alta Corte Britannica, in crisi col marito, si trova a dover decidere se disporre o meno che un ragazzo malato di leucemia venga sottoposto a trasfusioni che per la religione dei suoi genitori, e sua, sono proibite. lo incontra, si fa un’idea, dispone, la storia va avanti un po’.
non è un libro sulla religione, anche se appare abbastanza chiaro che forse mcewan non è il maggior sostenitore delle tesi dei testimoni di geova. le motivazioni che danno i genitori ed il ragazzo stesso sono argomentate e chiare, ma sarà un mio parere, vengono comunque percepite come assurde.
forse sono solo io, che le percepisco assurde, perché già le considero tali. non le motivazioni di questo culto, ma in generale quelle di tutte i culti. è proprio una cosa che va contro la mia razionalità. non ci arrivo, non ci riesco.
faccio un esempio, mia madre è celiaca. celiaca vera, non per moda. mia madre va in chiesa, e ha la sua scatolina con le particole per celiaci e via andare. una parrocchiana l’ha apostrofata come cattiva credente perché dice se nell’ostia c’è gesu, non può farti male. un prete invece le ha detto guardi che in africa mica ci sono tutte queste stupidaggini qui. ok gente, seriamente. non mi prolungo perché altrimenti mi innervosisco e non voglio che nessuno si offenda.
quindi sereni, non ce l’ho con la vostra religione, ma con tutte quante indistintamente.
ma questo libro ha altro. ha l’urlo di una persona che vuole essere ascoltata. forse di più persone. c’è l’urlo di fiona quando il marito se ne va perché la routine lo annoia, c’è l’urlo del marito che vorrebbe tornare ai primi innamoramenti, c’è soprattutto l’urlo di adam henry, che sta crescendo e ha bisogno. e allora la religione, la musica, le poesie, diventano un megafono per dire sono qui, per dire valgo anche io, ma gli adulti magari sono presi da mille altre cose e vivono le sue urla come cose carine di un bambino che sta crescendo oh che bella questa poesia ora mamma la attacca sul frigo eh.
ian mcewan parla di adam henry come potrebbe parlare di chi tra noi ha bisogno del consenso. ha bisogno di essere riconosciuto per riconoscere sé stesso, per non scomparire. certa gente non ha bisogno dell’approvazione altrui. non lo so come fa. non lo so proprio.