L’aeropittura

Volo e dinamismo sono i concetti su cui si basa l’aeropittura: una branca del Futurismo, che si è sviluppata negli anni Venti in Italia, alla fine della Prima guerra mondiale. Tutto, in questo tipo di pittura, si sviluppa intorno all’aereo. L’aereo rappresenta il simbolo della libertà, negata appunto per molti anni. Gli artisti trovano nell’aeropittura un modo nuovo di rappresentare le cose: viene abbandonata la prospettiva e gli elementi rappresentati sono in continuo movimento. Così il pittore tralascia ogni dettaglio e l’opera è un insieme di figure schiacciate e irregolari.

Aeropittura - Prima che si apra il paracadute
Aeropittura: dettaglio centrale dell’opera “Prima che si apra il paracadute” (Tullio Crali, 1939)

La storia dell’aeropittura

La storia di questo tipo d’arte nasce proprio attorno alla figura dell’aviatore, colui che è libero e non ha confini terreni, che dispiega il suo volo sull’intero mondo. Questo movimento artistico non è nato unicamente come pittura, bensì con la prima opera di Filippo Tommaso Marinetti con “Manifesto dell’Aeropittura futurista”. Un’opera pubblicata per la prima volta nel 1929 sulla Gazzetta del popolo. Tuttavia il movimento trova la sua massima espressione nella pittura.

L’aeropittura ha come principale obiettivo quello di trasmettere allo spettatore le sensazioni che si provano in volo, l’emozione di abbracciare lo spazio con gli occhi, il brivido di correre a tutta velocità sorvolando campagne, mare, città o ancora la vertigine del lancio con il paracadute.

L’aeropittura e Tullio Crali

Tra gli esponenti di spicco dell’aeropittura c’è Tullio Crali. L’artista alimenta la sua passione per il volo anche con la sua attività di pilota, praticando addirittura il volo acrobatico. Da qui la sua ispirazione: numerose sono le imprese che Crali intraprende nella seconda metà degli anni Trenta proprio a bordo di aerei da caccia.

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Tullio Crali: Incuneandosi nell'abitato (In tuffo sulla città)
Tullio Crali: Incuneandosi nell’abitato (In tuffo sulla città) • 1939

Un’esperienza che è servita come fonte di ispirazione per i suoi quadri più famosi. Tra le sue opere : “Incuneandosi nell’abitato” del 1939, noto anche come “In tuffo sulla città”; poi come non annoverare “Prima che si apra il paracadute”, un olio su tela del 1939, che fa parte attualmente della collezione della Galleria d’arte moderna di Udine.

Foto di Tullio Crali
Foto di Tullio Crali

Il soggetto aviatorio per Tullio Crali è fondamentale, è presente infatti nelle sue opere fin dal 1929, seppure conservando un alto grado di oggettività narrativa, mostra contemporaneamente una forte componente lirica e cosmica. Ciò conferisce all’artista l’abilità di trasferire allo spettatore la vertigine e l’ebrezza degli stati d’animo provati in volo, della dimensione infinita dello spazio. Crali si occupa oltre che di pittura, di moda, architettura, scultura. A interrompere per alcuni suoi colleghi l’audace vitalismo futurista interviene il secondo conflitto mondiale. Ciò non impedirà a Crali, a differenza di altri artisti, di rimanere fedele alla sua attività artistica e divulgativa e quindi di rimanere fedele al Futurismo.

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Serena Marotta

Serena Marotta è nata a Palermo il 25 marzo 1976. "Ciao, Ibtisam! Il caso Ilaria Alpi" è il suo primo libro. È giornalista pubblicista, laureata in Giornalismo. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia e con La Repubblica, ha curato vari uffici stampa, tra cui quello di una casa editrice, di due associazioni, una di salute e l'altra di musica, scrive per diversi quotidiani online ed è direttore responsabile del giornale online radiooff.org. Appassionata di canto e di fotografia, è innamorata della sua città: Palermo.

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