La montagna incantata, di Thomas Mann: analisi e riassunto

Uno dei romanzi più interessanti dello scrittore Thomas Mann è senza dubbio “La montagna incantata” (titolo originale Der Zauberberg). Il romanzo è stato pubblicato nel 1924 e costituisce un importante documento che mette in evidenza le straordinarie capacità dello scrittore di descrivere minuziosamente le dinamiche spirituali e culturali della Germania di quel periodo.

La montagna incantata (Thomas Mann) - Immagine tratta da una copertina in lingua italiana
La montagna incantata (1924) è uno dei romanzi più celebri di Thomas Mann. Il titolo originale tedesco è “Der Zauberberg“, mentre in inglese è “The Magic Mountain

Analisi

Il romanzo La montagna incantata si ispira in assoluto alla tradizione europea, e particolarmente a quella tedesca, del romanzo cosiddetto di formazione o Bildungsroman. Il libro è caratterizzato da una narrativa densa di insegnamenti e spesso ambigua che ha determinato, almeno nel primo periodo d’uscita, una certa discrepanza di giudizi da parte dei critici. Il testo di Thomas Mann tocca i suoi picchi simbolistici quando viene descritto, in modo attento e dettagliato, il passare del tempo, le impressioni e le meditazioni del protagonista principale Hans Castorp, ma è anche affiancato da uno scrupoloso realismo che si riscontra nella descrizione dei personaggi e delle situazioni.

Il lettore si identifica con le vicissitudini del personaggio principale e con le vicende ambientate durante il periodo della Prima Guerra Mondiale, in un sanatorio svizzero, il Berghof di Davos. Il personaggio principale, Hans Castorp, si reca a trovare un suo cugino presso il sanatorio svizzero e si trova a contatto con un mondo che gli è estraneo ed al quale non appartiene. Alla fine il lettore riesce ad immedesimarsi totalmente con il personaggio, vivendo in primis tutte le sue vicende. Hans Castorp si ammala e viene ricoverato anche lui nel sanatorio per ben sette anni. Nel romanzo si affrontano i temi della malattia, vista più come condizione mentale e morale che fisica, e dell’amore che il protagonista prova per la signora Chauchat.

Attraverso i personaggi del libro, si passa dal razionalismo e dalla gioia di vivere del protagonista italiano, Settembrini, fino al pessimismo irrazionale del gesuita Naphta. Il personaggio principale, Hans, viene poi catapultato, dopo lo scoppio della Grande Guerra nel 1914, in un clima di morte poiché costretto ad arruolarsi e vivere la drammaticità dei campi di battaglia. L’atmosfera magica e pacifica viene così smorzata dall’arrivo delle guerra che scuote la vita dei personaggi e del lettore. Si tratta di una sorta di allegoria della condizione dell’uomo che viene calato nella realtà del primo conflitto mondiale e nella celebrazione della decadenza morale dell’uomo borghese di quei tempi.

Alle crisi dei popoli, alle malattie dello spirito non vi è rimedio a detta dello stesso scrittore. Solo lo spirito del tempo, il Zeitgeist, può decidere delle sorti del mondo, nulla può, nemmeno la nottola di Minerva, che arriva sempre troppo tardi, a cui si ispira fortemente il filosofo Hegel. Il successo del romanzo di Thomas Mann, nonostante molte critiche iniziali, fu immediato tra il pubblico. Der Zauberberg, venne successivamente pubblicato in due volumi a Berlino, nel novembre dello stesso anno (1924), dall’editore S. Fischer Verlag.

Riassunto

Il romanzo narra le vicende di Hans Castorp, giovane ingegnere di Amburgo, che muove i primi passi nel mondo del lavoro agli inizi della sua carriera nell’industria navale. La vicenda si apre con l’imminente visita di Hans, nell’estate del 1907, programmata per tre settimane, al cugino e militare di carriera, Joachim Ziemssen, che si trova ricoverato a causa di una brutta malattia, la tubercolosi, presso il sanatorio Berghof a Dovos, sulle Alpi Svizzere. Hans viene stranamente attratto dall’atmosfera del sanatorio e quando viene a conoscenza di aver contratto anche lui una malattia ai polmoni che gli impedisce di ritornare a casa in pianura e che lo costringe a rinviare la sua partenza in attesa di un miglioramento delle sue condizioni di salute, ne è felice.

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In realtà, si scopre più tardi che la malattia che lo colpisce è in realtà la tubercolosi, che tratterrà il protagonista lontano dalla vita attiva per ben sette anni. Secondo lui, vivere in pianura è sinonimo di condurre un’esistenza piatta, mentre il sanatorio è un luogo che offre una vita fuori dal comune. La “montagna incantata“, il luogo in cui sorge il sanatorio, è un luogo unico, al di fuori del tempo, in cui tutto sembra possibile. Durante la sua permanenza in sanatorio, Hans incontra l’amore: si invaghisce della moglie di un funzionario russo Clowdia Chauchat, con cui avrà modo di parlare solo molto tempo più tardi, poco prima della partenza di lei per un lungo soggiorno in Spagna e in altre località europee.

Durante gli anni di permanenza al Berghof, Hans conosce l’erede ed interprete della tradizione illuministica più alta, l’italiano Lodovico Settembrini (allievo di Giosuè Carducci) e lo straordinario portatore del pensiero nichilista di fine secolo e della tradizione medioevale, il gesuita Leo Naphta. Attraverso il confronto con questi due personaggi si compie il lungo tirocinio pedagogico del protagonista che sarà segnato per sempre nell’animo dai loro insegnamenti. Settembrini, da vero razionalista, cerca di far rinascere in Hans il desiderio di tornare alla sua vita reale ed abbandonare quella che lui considera affascinante, vissuta ai piedi della montagna incantata. La visione invece del gesuita Naphta, è completamente diversa, è nichilista, dove l’esaltazione della violenza, del terrore e della morte sono i fulcri su cui ruota.

Hans partecipa di buon grado alle infinite discussioni dei due intellettuali, mentre suo cugino Joachim è spesso insofferente per la sua quotidiana inattività e per le sue condizioni di salute. Joachim decide all’improvviso e risolutamente di far ritorno al “piano” e alla carriera militare, nonostante l’opinione contraria dei medici. Passa il tempo e visto il ripresentarsi della malattia, deve fare ma ritorno a Davos, dove purtroppo si aggrava e poi muore. Hans invece guarisce, ma non vuole abbandonare il Berghof.

Una foto di Thomas Mann
Thomas Mann

La montagna incantata: il finale

Negli ultimi capitoli viene narrato il ritorno della dama russa Chauchat, di cui Hans si era invaghito, accompagnata dal magnate olandese Mynheer Peeperkorn. Nonostante l’uomo si riveli suo rivale in amore, Hans ne rimane colpito dalla forte personalità. Ma dopo poco tempo, il ricco olandese si suicida inspiegabilmente lasciando aperti diversi e misteriosi interrogativi. L’atmosfera nel sanatorio, cambia e diventa invivibile, primo simbolo probabilmente della fine della Belle Epoque, ma anche delle prime forti contraddizioni della Repubblica di Weimar verso gli altri paesi europei.

Le discussioni tra i due intellettuali, Lodovico e Leo, diventano sempre più accese e forti, tanto che ad un certo punto si arriva allo scontro finale dove Settembrini è spinto a sparare a Naphta ma, vista la sua linea filosofica, desiste. A questo punto il gesuita decide di prendere e di impugnare lui la pistola per rivolgerla alla sua testa e sparare, ponendo così fine alla sua vita. Il salto temporale ci porta a sentire le prime urla dell’inizio della Prima Guerra Mondiale. Hans viene obbligato a lasciare il Berghof e la sua montagna incantata per scendere al “piano”, chiamato per dover arruolarsi nell’esercito e partecipare al conflitto mondiale.

Incipit del romanzo

Nel colmo dell’estate un comune giovanotto partito da Amburgo, sua città natale, se ne andava a Davos-Platz, nei Grigioni, per un soggiorno di tre settimane. [La montagna incantata]

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Stefano Moraschini

Stefano Moraschini lavora sul web dal 1999. Ha fondato Biografieonline.it nel 2003. Legge e scrive su, per, in, tra e fra molti siti, soprattutto i suoi, tra cui questo. Quando non legge e non scrive, nuota, pedala e corre. È degustatore professionale e giudice internazionale di birre. Copywriter e storyteller, aiuta le persone a posizionarsi sul web raccontando la loro storia. Puoi metterti in contatto con lui su Instagram, LinkedIn, Twitter, Facebook.

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