L’isola di Arturo, romanzo di Elsa Morante (riassunto)

L’isola di Arturo: il romanzo di Procida

Pubblicato nel 1957, “L’isola di Arturo”, è uno dei romanzi più emozionanti della scrittrice Elsa Morante: in esso l’autrice riesce ad esprimere i dubbi, le sensazioni e le angosce di un giovane adolescente. Elsa Morante, ci propone una sorta di finestra sull’adolescenza, in cui altri giovani possano trovare specularità e conforto. Il libro permise alla scrittrice, di vincere nel 1957 il Premio Strega.

L'isola di Arturo: copertina e locandina
L’isola di Arturo: la copertina del libro di Elsa Morante e la locandina del film di Damiano Damiani

Dal romanzo, “L’isola di Arturo”, venne tratto in seguito anche l’omonimo film del 1962 diretto da Damiano Damiani. In quell’anno, la pellicola ottenne la “Concha de Oro” per il miglior film al Festival Internacional de Cine di San Sebastian, in Spagna.

Il libro porta il lettore ad immedesimarsi nel protagonista Arturo, un ragazzino cresciuto da solo, che ha come punto di riferimento solamente il padre che vede di rado a causa dei suoi lunghissimi periodi di assenza. Arturo con le sue sole forze, riesce a superare il momento più difficile della vita di ogni ragazzo, l’adolescenza, affrontando tutti i problemi che questo periodo comporta.

Tra i problemi che attanagliano il protagonista: il confronto-scontro con il genitore, la solitudine, il primo amore, la trasformazione fisica e mentale e il “cosa farò da grande?”.

Si tratta di una storia semplice, la storia di tutti noi che crescendo diventiamo uomini e donne mature affrontando le difficoltà psicologiche e fisiche, della fase più critica della nostra vita, l’adolescenza appunto. La differenza, tra la maggior parte dei lettori ed il protagonista è che i primi hanno avuto, per la grande maggioranza, una spalla su cui piangere o delle braccia sicure dove porre il loro “cambiamento”, mentre il bambino Arturo ha dovuto, prematuramente, fare da padre e da madre a se stesso durante il suo cammino di crescita.

Le vicende del romanzo si svolgono nello spazio di tempo che va dalla nascita di Arturo fino al suo sedicesimo compleanno, anno in cui decide di abbandonare l’isola dove vive. Il romanzo è ambientato nel periodo intorno all’anno 1938. La storia è caratterizzata da un lungo flash-back narrativo, nel quale il protagonista-narratore ripercorre tutta la storia della sua fanciullezza. Il linguaggio che utilizza Elsa Morante è chiaro e semplice, giovanile e allo stesso tempo ricercato. Il lettore è invogliato a seguire la trama e si immedesima nelle disavventure del protagonista Arturo.

L'isola di Arturo, di Elsa Morante, è ambientato a Procida
Una foto dell’isola di Procida, luogo dove il romanzo di Elsa Morante è ambientato

Uno dei miei primi vanti era stato il mio nome. Avevo presto imparato (fu lui, mi sembra, il primo ad informarmene), che Arturo è una stella: la luce più rapida e radiosa della figura di Boote, nel cielo boreale! E che inoltre questo nome fu portato da un re dell’antichità, comandante a una schiera di fedeli: i quali erano tutti eroi, come il loro re stesso, e dal loro re trattati alla pari, come fratelli.

Incipit del romanzo

Riassunto

Il romanzo narra le vicende di Arturo Gerace, orfano fin dalla nascita della madre che soffre la lontananza e la mancanza del padre, Wilhelm Gerace, il quale trascorre la sua vita in viaggi di lavoro disinteressandosi del figlio. Il ragazzo vive esclusivamente in compagnia della sua bianca cagnolina Immacolatella a cui è molto legato, sull’isola di Procida. La sua vita viene sconvolta, quando sull’isola approda la nuova sposa del padre, Nunziata.

In un primo momento, il ragazzo mostra tutto il suo astio nei riguardi del padre, poiché l’amore per la donna lo allontana da lui e non tollera che lei possa sostituirsi all’immagine femminile di casa, fino allora legata solo alla madre.

Successivamente trascorrendo la vita quotidiana a stretto contatto di Nunziata, a causa della continua assenza del padre per i suoi consueti viaggi di lavoro, Arturo si invaghisce e si innamora di lei.

La svolta avviene quando Nunziata che era incinta del padre, durante la notte del parto, impensierisce e fa preoccupare Arturo a causa delle sue urla. Il ragazzo spaventato teme che anche lei possa morire di parto come era precedentemente successo a sua madre. Arturo, comprende solo allora quanto per lui sia importante la matrigna. Lei, come ovvio che sia, dedica tutto il suo tempo e la sua attenzione, però solo al nuovo nato Carmine, suscitando la gelosia di Arturo che per attirare l’attenzione su di sé, tenta il suicidio, imbottendosi di sonniferi.

Accudito con le massime attenzioni da Nunziatella, che rimane sempre al suo capezzale preoccupata per la salute del figliastro, il ragazzo durante il periodo passato a letto sempre avvinto dalla febbre, le confessa il suo amore, compromettendo irrimediabilmente il loro rapporto. La situazione degenera, quando Arturo, cerca di rubarle un bacio ma lei con fermezza spezza l’ardore del ragazzo, allontanandolo ed in conseguenza evitando di trascorrere del tempo in sua compagnia.

Arturo allora decide di sopire il suo fuoco d’amore per Nunziata ed inizia ad intraprendere una relazione con Assuntina, un’ amica di lei, ma nemmeno questa nuova situazione sentimentale riesce a donare l’equilibrio al giovane. A rendere ancora più difficile la sua situazione, è l’improvviso declino che prende la relazione con il padre, quando il ragazzo scopre che l’uomo, non compie affatto leggendarie imprese, ma più prosaicamente si reca a Napoli per lavoro e che pure la sua moralità è tutt’altro che integra.

Finale

A quel punto, deluso da tutto e da tutti e dopo aver consumato l’ultima lite con il padre, decide di buttarsi alle spalle il passato e di iniziare una nuova vita. Fortunatamente Arturo, ha sempre avuto l’appoggio sull’isola di Silvestro, il garzone che gli aveva fatto da “balia” e si era preso cura di lui nei primi anni di vita. Decide quindi di partire con lui con il piroscafo e di intraprendere la carriera militare, per mettersi alla prova in combattimento, come da sempre aveva sognato durante l’infanzia, arruolandosi in previsione della guerra che di lì a breve sarebbe scoppiata.

Arturo e Silvestro, lasciano così per sempre l’isola di Procida e mentre il battello si allontana dalla costa, Arturo evita di guardare l’isola allontanarsi, tenendo gli occhi chiusi che riaprirà solo quando le coste di Procida, saranno sparite al suo sguardo.

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Stefano Moraschini

Stefano Moraschini lavora sul web dal 1999. Ha fondato Biografieonline.it nel 2003. Legge e scrive su, per, in, tra e fra molti siti, soprattutto i suoi, tra cui questo. Quando non legge e non scrive, nuota, pedala e corre. È degustatore professionale e giudice internazionale di birre. Copywriter e storyteller, aiuta le persone a posizionarsi sul web raccontando la loro storia. Puoi metterti in contatto con lui su Instagram, LinkedIn, Twitter, Facebook.

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