Il veliero Amerigo Vespucci: foto e curiosità
È tornata a Palermo dopo 20 anni, la nave scuola “Amerigo Vespucci”. Della sua storia abbiamo parlato in un articolo precedente. Il veliero Amerigo Vespucci è arrivato alle 8 del mattino di venerdì 8 giugno 2018 al porto della città che proprio in questo anno è capitale della cultura, ormeggiata alla banchina Vittorio Veneto. In quei giorni la nave è stata aperta al pubblico per dare la possibilità di visitarla gratuitamente.
A bordo oltre all’equipaggio composto dal capitano di Vascello Roberto Recchia e da 264 militari (15 Ufficiali, 30 Sottufficiali, 34 Sergenti e 185 Sottocapi e Comuni), uomini e donne, il veliero ospita 82 allievi marinai impegnati non solo in attività didattiche ma anche di addestramento.
Tra le note caratteristiche del grande veliero, che misura 101 metri, c’è il fatto che è anche a motore e possiede tre alberi verticali. Spicca sulla prua la decorazione: una polena bronzea che raffigura l’esploratore Amerigo Vespucci, dal quale appunto prende il nome, e da fregi in legno, ricoperti di oro zecchino. Tra le sue particolarità, inoltre, c’è quella che tutti i comandi delle manovre da eseguire da parte dell’equipaggio, e in particolare dai nocchieri, vengono dati con l’uso del fischietto, chiamato “fischietto del nostromo”.
Facciamo un passo indietro nella storia: la nave è stata progettata nel 1930 dall’ingegnere Francesco Rotundi nei Regi Cantieri Navali di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, come abbiamo già approfondito in un precedente articolo. Tuttavia non è l’unica nave. L’Amerigo Vespucci ha infatti una nave gemella, che è di dimensioni più piccole: è la “Cristoforo Colombo”. Dalle informazioni pervenute, sembrerebbe che l’ingegnere Rotundi abbia copiato il progetto di un veliero simile, il “Monarca”, ideato dall’ingegnere navale napoletano Sabelli.
Torniamo al veliero Amerigo Vespucci, varato il 22 febbraio 1931, che è salpato per Genova, per la prima volta, il 2 luglio 1931.
Di recente, la «nave più bella del mondo», così come è stata definita, e in particolare nel 2016, ha toccato le acque della Sicilia: il porto di Messina e poi quello di Trapani. E adesso, dopo 20 anni, è ritornata al porto di Palermo. Ecco di seguito un reportage fotografico.