“Un altro giro” (Druk) di Thomas Vinterberg: il punto di vista del regista Paolo Sorrentino
La pellicola “Un altro giro” del regista Thomas Vinterberg è stata scelta per rappresentare la Danimarca ai Premi Oscar edizione 2021: il film partecipa alla nomination per le categorie “miglior regista” e “miglior film in lingua straniera”.
Il film in Italia è stato presentato il 20 Ottobre 2020 in anteprima alla 15ª Festa del Cinema di Roma. “Un altro giro” (con Mads Mikkelsen) racconta la storia di quattro insegnanti di scuola sulla cinquantina che, un po’ insoddisfatti del solito menage della loro vita, decidono di testare sulla propria pelle la teoria secondo la quale uno stato di ebbrezza costante porta benefici di vario tipo nella vita quotidiana.
La pellicola di Vinterberg è stata accolta favorevolmente dalla critica: ecco cosa ne pensa del film il regista italiano Paolo Sorrentino.
“E’ un film che invidio”, ha detto il regista de “La Grande Bellezza”. “Ho 50 anni anche io più o meno. Quello che è stato molto commovente per me del film è che tratta delle difficoltà che hanno le persone di mezza età… per mantenere chiare nella loro mente le ambizioni che avevamo quando eravamo molto giovani”.
“Ti invidio perché ho sempre pensato che fosse una buona idea fare un film su quel preciso momento in cui non sei ubriaco, ma un po’ ubriaco. Un momento preciso che dura da 20 minuti a un’ora: sei un po’ ubriaco e credi che tutto sia possibile. Quando bevo, e bevo tutte le sere, c’è un momento preciso in cui credo che la felicità sia possibile; che i miei amici siano i migliori amici che si possono avere; che mia moglie sia esattamente la donna perfetta che desidero. È qualcosa che dura 20/30 minuti e ho sempre pensato che fosse un film perfetto. Sono stato molto felice di vedere il tuo film, perché è esattamente quello che penso ogni sera quando bevo un paio di bicchieri di vino. Pensavo fosse impossibile fare un film su questo“, ha rivelato Sorrentino, rivolgendosi direttamente a Vinterberg.
Il regista Sorrentino però dichiara di non bere quando scrive le sceneggiature dei suoi film. “Quando scrivo ascolto musica da ballo. Musica molto stupida alla radio, musica così stupida che mi mette in una situazione molto simile al vino. Dove dimentico dove sono… È come se non fossi sobrio, ma non fossi ubriaco. Quando scrivo ascolto quel tipo di musica che mi porta nella stessa situazione in cui la sera bevo… perché aspetto sempre le 19 prima di bere”.