Differenza tra Umanesimo e Rinascimento
Il termine Umanesimo trae le sue origini dalla parola humanitas, che sta a indicare la formazione dell’uomo, ossia l’insieme di discipline, appunto le Humanae Litterae, che permettono all’uomo di esprimere la propria essenza spirituale (poesia, retorica, storia, studio dei classici).
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Si tratta di una corrente di pensiero che si afferma nel corso del secolo XV ma che ha il picco massimo di espressione nel periodo rinascimentale (sec. XIV-XV-XVI). Al centro dell’Umanesimo, si trova l’uomo in quanto individuo. La formazione spirituale, morale e civile dell’uomo è ottenuta con la scoperta dei classici. La filologia umanistica è un esercizio atto a formare lo spirito critico, a dare il senso della dimensione storica (gli umanisti ebbero per primi la consapevolezza del distacco dal mondo antico, inesistente nel Medioevo), a rinnovare il gusto estetico e a fondare nell’uomo il senso della vita come dimensione civile e la coscienza del possesso di tutte le facoltà poste in lui dalla natura.
L’uomo è considerato un piccolo dio sulla terra e forgiato per questo mondo. Non viene rifiutato il rapporto con Dio ma viene vissuto solo in modo più libero. Tre i concetti cardine su cui si basa questo movimento letterario: l’affermazione dell’uomo come padrone e signore della realtà, come forgiatore del proprio destino, la fiducia nella bontà naturale dell’uomo e nella ragione usata come strumento umano di dominio del reale. Le prime manifestazioni dell’Umanesimo avvengono già nel Trecento con Petrarca e Boccaccio, ma il suo pieno sviluppo avviene nel secolo XV. Tra i protagonisti principali di questo movimento troviamo Lorenzo il Magnifico, Leonardo da Vinci ed infine Sartre.
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Il Rinascimento, invece, è un periodo artistico della storia europea che ha le sue origini nella prima metà del Cinquecento. L’uomo è libero, sovrano e artefice di se stesso, con la potenza divina ormai rilegata sullo sfondo. Il movimento nasce in Italia, fra Napoli e Firenze e si diffonde poi in tutta Europa. Tra i principali esponenti di tale corrente annoveriamo Machiavelli, Giotto, Dante, Petrarca, Savonarola, Shakespeare e Lutero.