Il Surrealismo

Il Surrealismo nacque dopo la Prima Guerra Mondiale e due anni dopo la fine del Dadaismo di cui fu in parte erede. Fu soprattutto un movimento letterario, il cui scopo era esplorare l’inconscio, senza l’ausilio della razionalità e del pensiero logico. Il manifesto in cui erano scritti i presupposti e lo scopo del Surrealismo fu pubblicato nel 1924 e fu scritto da Louis Aragon, Philippe Soupault e André Breton.

André Breton
André Breton, fu il principale teorico del Surrealismo

La nascita del termine Surrealismo

Il termine Surrealismo, in francese sur-réalisme, fu inventato dal poeta Guillaume Apollinaire nel 1917, con lo scopo di identificare tutto ciò che avrebbe rappresentato la super-realtà, perché avrebbe cercato di identificare e descrivere ciò che proveniva dall’inconscio.

Le idee

Questo era, infatti, lo scopo del Surrealismo: esprimere i pensieri più profondi dell’uomo e indagare, attraverso l’espressione artistica, l’inconscio, al fine di indagarlo come aveva fatto Sigmund Freud. Fu, quindi, lo psichiatra viennese il primo ispiratore del Surrealismo. Nel 1899 Freud aveva pubblicato uno dei suoi libri più famosi, “L’interpretazione dei sogni“, in cui spiegava come fosse possibile, attraverso lo studio e l’analisi dei sogni, comprendere i meccanismi dell’inconscio, il quale rappresentava il luogo in cui risiedevano i ricordi, l’istinto primordiale e le idee suscitate dall’intuizione.

Sigmund Freud
Una foto di Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi

I surrealisti presero spunto dal metodo freudiano per arrivare, attraverso l’associazione libera e quindi favorendo il libero pensiero e la spontanea attività inconscia, a liberare le intuizioni più profonde. Questo metodo veniva applicato lasciando che le idee fluissero liberamente, senza filtri razionali. Il risultato furono forme, parole, gesti, azioni, linee, disegni, colori e parole che venivano espressi attraverso un libero automatismo. In sostanza volevano mettere in moto la forza creativa dell’inconscio e usarlo come un serbatoio di idee per le loro creazioni.

Avvenimenti principali

Il 1924 è anche l’anno in cui viene fondata la rivista ufficiale del movimento, “La Révolution surréaliste” e il “Bureau des recherches surréalistes”. Entrambi questi organi stimolano lo sviluppo delle ricerche del movimento, che si occuperà di politica, cinema, illustrazioni, antropologia, arti figurative e naturalmente pittura, scultura e letteratura. Nel 1925 venne organizzata a Parigi la prima esposizione surrealista alla quale parteciparono Joan Miró, Pablo Picasso, Max Ernst. In seguito, nel 1930 Breton pubblicò il secondo manifesto del Surrealismo, in cui teorizzava la necessità di una rivolta contro l’ordine costituito; nel 1927 lui, Peret e Unik avevano aderito al Partito comunista francese.

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Salvador Dalì
Salvador Dalì

Nel 1929, invece, entrò a far parte del gruppo dei surrealisti Salvador Dalì e lo fece presentando “Un chien andalou” che realizzò assieme a Luis Buñuel. Era un cortometraggio di sedici minuti durante i quali venivano proiettati dei fotogrammi privi di senso. Era un lavoro totalmente insensato ed irrazionale e per questo piacque molto ed ebbe anche in seguito un notevole successo. Lo scopo del cortometraggio era mostrare attraverso associazioni libere un aspetto dell’inconscio e del suo sviluppo irrazionale.

Un chien andalou

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Il Surrealismo e la politica

Il Surrealismo si differenziò dal Dadaismo, anche se quest’ultimo ne fu l’ispiratore, perché aveva uno scopo positivo e non distruttivo e perché abbracciò una fede politica, cosa che il Dadaismo si rifiutò fin dall’inizio di fare. Breton scelse il Partito comunista e ne seguì con attenzione gli sviluppi; inoltre, negli anni rese il movimento molto rigido sulla selezione dei suoi membri e sulle regole comportamentali da tenere fuori e dentro al movimento stesso, cosa che costò l’espulsione di Artaud e Dalì.

Metodi artistici

Si possono identificare tre aree all’interno delle quali possiamo riunire molte delle opere surrealiste.

La prima fu quella del “frottage”, del “grottage” e del “collage” che aveva lo scopo di creare un linguaggio figurativo nuovo, che univa pittura ad olio con l’utilizzo di materiali che formavano figure in rilievo. Il secondo metodo era quello onirico, in cui i maggiori esponenti furono Salvador Dalì e René Magritte. Il terzo e probabilmente il più rappresentativo del movimento fu il metodo astratto. Le opere venivano realizzate grazie all’automatismo del pensiero. Uno dei rappresentanti più importanti di questo metodo fu Joan Mirò.

Joan Miró
Joan Miró

Il senso del Surrealismo

Indagare se stessi. Attraverso la visione delle opere dei surrealisti, gli osservatori dovevano essere stimolati a ragionare sul proprio inconscio e quindi di conseguenza a comprendere la propria mente. La consapevolezza di sé ed un’osservazione diversa sul proprio mondo hanno reso le teorie dei surrealisti fra le più interessanti del ‘900.

I Surrealisti

I principali rappresentanti del Surrealismo furono: Breton, Artaud, Dalì, Masson, Mirò, Magritte, Ernst, Arp, Delvaux, Roy e De Chirico.

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Fulvio Caporale

Fulvio Caporale è nato a Padova e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche svolge la professione di consulente editoriale e pubblicitario. Collabora con case editrici e giornali cartacei e online occupandosi di libri, arte ed eventi culturali. Ha tradotto testi letterari e tecnici dallo spagnolo, dal portoghese, dall'inglese e dal catalano.

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