Differenza tra slavina e valanga
Molto spesso si usano come sinonimi tra loro le parole valanga e slavina. In realtà sono termini molto simili ma che assumono delle connotazioni ben differenti.
Per slavina, infatti, si intende una valanga di neve invernale o primaverile che, staccatasi da un monte, precipita a valle. Mentre per valanga intendiamo il fenomeno che si verifica quando una massa di ghiaccio o di neve, improvvisamente, si mette in movimento su di un pendio, precipitando verso valle, provocando la rottura della condizione di equilibrio che era prima presente all’interno del manto nevoso.
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Le valanghe sono eventi considerati molto pericolosi, soprattutto quando colpiscono zone caratterizzate dalla presenza di infrastrutture e persone. Durante la discesa, la valanga può coinvolgere altre masse nevose assumendo così dimensioni via via sempre più grandi e raggiungere velocità anche superiori ai 300 km/h. Le cause del distacco della massa di neve sono le più disparate: da quelle naturali, a quelle dovute al passaggio di mezzi o sciatori, o dall’azione del vento.
Rappresentazione del rischio valanghe
Viene usata una scala europea per identificare il livello di rischio delle valanghe:
grado debole, rappresentato con il colore verde, quando il manto nevoso è in generale ben consolidato e stabile e il distacco è generalmente possibile solo con un forte sovraccarico su pochissimi pendii ripidi;
grado moderato, di colore giallo, quando il manto nevoso è moderatamente consolidato su alcuni pendii ripidi, nelle restanti parti è ben consolidato e possono verificarsi valanghe spontanee di medio piccole dimensioni;
grado marcato, rappresentato dal colore arancione, quando sono possibili valanghe spontanee di media-grande dimensione, con singoli rari casi di grandi valanghe;
grado forte, di colore rosso, quando il manto nevoso è debolmente consolidato sulla maggior parte dei pendii ripidi e il distacco è probabile anche solo a causa di un debole sovraccarico: si verificano quindi valanghe spontanee di grosse dimensioni.
L’ultimo grado è il molto forte, caratterizzato dai colori rosso e nero, il più rischioso dato che esiste una altissima probabilità che si possano verificare grandi e molto grandi valanghe spontanee a causa del manto nevoso, quasi completamente non consolidato nella maggior parte dei pendii ripidi.