Scambi, equivoci eppiù torbidi inganni (libro di Gaetano Cappelli)

il titolo è già lungo così

scrivo queste cose sui libri che leggo con un mese di scarto rispetto a quando ho finito l’ultima pagina. sono rimasta indietro e mannaggia mi devo anche muovere un po’. questo però mi permette di parlare magari non tanto della trama in sé quanto più di quello che del libro letto mi è rimasto, che poi forse è quello che conta? non è una domanda retorica, non lo so.

Scambi, equivoci eppiù torbidi inganni (2015, Gaetano Cappelli)
Scambi, equivoci eppiù torbidi inganni (2015, Gaetano Cappelli)

così, agli sgoccioli del 2015 ho letto di gaetanocappelli scambi, equivoci eppiù torbidi inganni – marsilio, 2015. di cappelli ho già parlato, più di una volta forse. cappelli mi fa ridere, non nel senso che è ridicolo, mi fa proprio scoppiare a ridere delle volte. a differenza dell’ultimo suo libro letto (quello di racconti forse?), questo fa ridere assai, o forse sono io, forse era la fine dell’anno che mi portava un po’ di stupidera. ho lavorato tanto, tra la fine dell’anno e l’inizio di quello nuovo, magari ero un pochino esaurita.

se dico come dicono molte recensioni che è un libro su roma capitale, forse dico il vero forse no. certo racconta di magagne tra magistrati, ex imprenditori usciti di prigione, gente de potere e gente che il potere lo vorrebbe.

la trama in breve. lorenzo dalrè è uno scrittore mantenuto dalla moglie che lo scopre tradirla e lo butta fuori casa. da qui nascono una serie di situazioni che possono anche essere verosimili anche se esagerate, comunque poco importante. una parte delle cose raccontate sembrano uscire da pornhub ma pornhub made in potenza. fate voi.

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come sempre con gaetano cappelli la caratterizzazione dei personaggi è molto marcata, ma alcuni vincono. una su tutti riccarda, ricca, burinissima, con i tacchi di altezza inversamente proporzionale alla cultura. cappelli la fa parlare con accento e argomenti che boh, secondo me c’è da stare male. quando riccarda ci prova, a mostrare il suo sapere, cita frasi da libri prese da internet di cui capisce solo un terzo del significato. ma non è quello che fa la maggior parte della gente su féisbuc?
poi il fratello del protagonista. missionario in africa, con tutte le preoccupazioni che hanno i missionari in africa (dico solo una cosa: boko haram) che va oltre il politicamente scorretto ma forse lui può, perché vive in nigeria.

gaetano cappelli non sarà mai più quello di parenti lontani, ma con questo ci si avvicina assai. e quella cosa sulle emozioni che mi lasciano i libri, tempo dopo averli letti, ecco questo quando ci penso sorrido, o rido proprio, e ridere è cosa buona e giusta (disse quella che odia le robe tipo il cabaret o i comici alla tele o sì pure gli stand up comedians mi danno noia).

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Arlec

giro le pagine - solo così posso andare avanti è il nome della rubrica di arlec. arlec legge perché le piace. nella sua rubrica ci sono note sparse su quello che legge, che non sono proprio recensioni, ma pensierini.

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