Senilità, libro di Italo Svevo: riassunto
Senilità è il secondo romanzo di Italo Svevo, pseudonimo di Ettore Samigli. Venne pubblicato per la prima volta nel 1898 sulla rivista L’Indipendente, dove uscì a puntate. Il titolo originale era Il carnevale di Emilio. Subito dopo Svevo pubblicò il romanzo in un’unica edizione e a sua spese. Senilità, però, non ebbe il successo sperato. Solo nel 1927, grazie alla considerazione che il suo terzo romanzo, La Coscienza di Zeno, suscitò sia in James Joyce che in Eugenio Montale, Svevo ricevette la proposta di ripubblicarlo. E solo dopo averlo rivisto accettò una sua seconda edizione e finalmente ottenne il successo che meritava.
Approfondimento
Senilità, di Italo Svevo: riassunto e trama
Emilio Brentani, protagonista del romanzo, vive assieme alla sorella, Amalia, in un modesto appartamento nella Trieste di fine ottocento. Brentani svolge la professione di assicuratore, ma la sua vera passione è la letteratura. E’ un uomo di 35 anni appesantito dal grigiore di una vita solitaria e monotona. La sua passione lo porta a scrivere un romanzo che pubblica a sue spese. Il romanzo non ha successo ma permette a Brentani di godere di una pallida fama fra alcuni conoscenti, che lo considerano un intellettuale etichettandolo in modo superficiale.
Lui però si sente un fallito: la considerazione di pochi lo rende ancora più consapevole del suo insuccesso e in questo deprimente stato d’animo, intraprende una storia d’amore con Angiolina, una ragazza bella e piena di vita. Emilio viene travolto dall’amore per Angiolina e il suo sentimento si trasforma, in poco tempo, in ossessione. Mentre scopre che la ragazza lo tradisce e gli mente sulla sua doppia vita, lui sprofonda sempre più in una sorta di gelosia maniacale, che lo lega alla ragazza in modo sempre più stretto e profondo.
Parallelamente, la sorella di Emilio, Amalia, capisce che la sua vita è cambiata, ora che il fratello è impegnato in una nuova relazione che lo coinvolge totalmente. Amalia intuisce che forse ha sprecato parte della sua vita: si è chiusa troppo presto alla giovinezza e all’amore. Si innamora, forse in un’ostinata ricerca di se stessa, di Stefano Balli, amico di Emilio, pittore in erba e che ha un particolare successo con le donne. Presto, però, Emilio scopre la sofferenza della sorella, che in una solitudine estrema vive, fra deliri e sofferenze, l’amore per il Balli.
Finale
Emilio, preoccupato per la sofferenza di Amalia, convince l’amico a non frequentare più casa sua. Amalia, però, dopo poco tempo, comprende che Stefano Balli non viene più nel loro appartamento a trovare il fratello perché ha deciso di respingere qualsiasi suo tentativo, seppur blando, di seduzione. Amalia si ammala, comincia a respirare etere profumato per dimenticare la sua sventura e deperisce, prendendosi la bronchite fino a preoccupare il fratello che cerca di aiutarla ma senza successo. Per lei, infatti, è troppo tardi e dopo pochi giorni muore. Il Balli, che aiuta Emilio nella cura della sorella, diventa anche l’amante di Angiolina. E’ lei a sedurlo. Brentani però ha perso la sorella e non ne vuole più sapere di Angiolina, grazie al lutto trova infatti la forza per ritornare alla sua vita solitaria.
Commento e analisi
Senilità è un romanzo psicologico che risente di molte influenze. Uno degli aspetti più affascinanti di Italo Svevo è la difficoltà, proprio per il suo successo tardivo, di comprendere le profonde influenze culturali che lo hanno formato. La sua stessa biblioteca è incompleta, a causa dei bombardamenti, durante la Prima Guerra Mondiale, che hanno danneggiato la sua casa e che quindi hanno disperso il patrimonio culturale della famiglia Svevo.
Si sa che leggeva Schopenhauer e Nietzsche e che aveva un interesse per Freud, le cui teorie erano state oggetto di una sua traduzione. Si sa che oltre ai romanzi aveva scritto poesie e racconti e che il suo rapporto con la scrittura fu sempre tormentato a causa dello scarso successo di cui godette in vita. Si conoscono alcuni particolare della sua esistenza grazie al diario che il fratello Elio scriveva per sé e in cui raccontava spesso di Italo, ma sono informazioni superficiali e prive di quella sensibilità sufficiente per dipingere un quadro profondo e completo di Italo.
Pertanto è difficile poter affermare se questo romanzo sia autobiografico o meno, sicuramente, però, Senilità ha una profondità psicologica notevole che, come ne La Coscienza di Zeno, permette all’autore di penetrare nell’animo umano con una visione drammatica ma compiuta dell’uomo.