Il paziente inglese, di Michael Ondaatje: riassunto
Lo scrittore e sceneggiatore Michael Ondaatje, naturalizzato canadese ma nativo dello Sri Lanka, è conosciuto al pubblico grazie al suo romanzo “Il paziente inglese”. Un vero e proprio capolavoro dove i ricordi delle avventure del personaggio principale della trama nel deserto libico ci catapultano verso un paesaggio diverso ma non meno affascinante come quello della Toscana italiana.
La narrazione mantiene sempre una connotazione intima e fortemente introspettiva. L’atmosfera suggestiva a “lume di candela”, permette al lettore di scivolare silenziosamente nella vita di ognuno dei personaggi che abitano nella villa, facendoci conoscere la loro cultura e le loro abitudini, i loro punti di forza e le loro debolezze.
Riassunto e analisi
Il capolavoro di Michael Ondaatje è un libro interessante grazie alle sue innumerevoli suggestioni, spazi talmente vasti da perdere completamente la definizione dei contorni, e immagini accattivanti. L’autore narra di una grande storia d’amore, di un sogno emozionante, utilizzando una trascinante tensione lirica. Ma il romanzo è ambientato in un fragile Eden, troppo vicino all’Apocalisse. Nel libro, oltre a trattare l’amore per una donna, l’autore si sofferma a sottolineare anche l’amore per il deserto del protagonista principale.
Inoltre, non si può dimenticare il tema della guerra. Infatti, la memoria, i miti e le leggende personali dei quattro protagonisti, profondamente colpiti e straziati dall’esperienza della guerra, ci permettono di ripercorrere la storia di un’epoca e al lettore spetta il giudizio finale. Diversi e sfocati sono i ricordi del misterioso corpo caduto dal cielo, i luoghi e gli eventi vengono spesso ridotti a frammenti percepibili soltanto con uno, due sensi. Ne seguono visioni abbaglianti, tocchi proibiti, gusti esotici, rumore di bombe ed infine il tintinnare di fiale mediche in una tenda nel deserto che rendono la trama ancor più suggestiva.
“Il paziente inglese” è un romanzo carico di suspense che non lascia scampo a nessun lettore e che ci permette di capire la sofferenza legata alla guerra e quella legata all’amore. L’autore mette in evidenza la sua opera con un susseguirsi di scatti, di primi piani e di dissolvenze, evidenziando come l’insensatezza crudele della guerra può essere vinta da un amore privo di colore, di sesso e di etnia. Ma la vita continua, manifestandosi attraverso un’opera d’arte o propagandosi nell’aria insieme al suono di un vecchio grammofono, libera, proprio come le mutevoli sabbie del deserto, e ci regala emozioni inaspettate.
“Il paziente inglese” narra le vicende di un uomo che presenta un corpo bruciato e che giace in un letto, accompagnato solo da un libro di Erodoto zeppo di foto, disegni, annotazioni e pensieri. La sola consolazione dell’uomo senza nome, sono i cocktail a base di morfina, il latte condensato e il vino che riescono a far svelare i ricordi e riaffiorare alla memoria dell’uomo la sua storia, liberandolo dai rimpianti e da un destino avverso e sbagliato. La vicenda è ambientata in Toscana, durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale. La guerra si fa sentire e l’Italia si trova contesa tra le forze alleate e le armate tedesche.
In un monastero abbandonato, fatto saltare parzialmente in aria dalle bombe, Hana si sta prendendo cura del “paziente inglese“, un uomo i cui lineamenti sono stati cancellati dal fuoco di un’esplosione aerea nel deserto africano, inserendolo ahimè anche lui tra le vittime della guerra. L’unico rimedio e sollievo sono degli antidolorifici che la giovanissima infermiera canadese gli somministra ma che lo intorpidiscono, costringendolo a vivere in un suo mondo fatto di dolore, di spezzoni di ricordi, di fantasie e di amnesie. La giovane Hana veglia il paziente e legge per lui l’unico libro che è stato ritrovato tra i suoi effetti e si occupa di stimolare continuamente il flusso della sua memoria.
Si torna indietro nel tempo, con dei flashback del protagonista che rievoca il periodo in cui stava tracciando le mappe del deserto del Nord Africa per conto della Reale Società Britannica. Insieme all’uomo, si trovavano un gruppo di esploratori, tra cui un lord inglese e sua moglie. Katharine aveva avuto sul protagonista sempre un grande ascendente e tra i due l’amore era sbocciato tra l’aridità del deserto e gli odori speziati dei mercati esotici. Ma l’amore non l’abbandona nemmeno nel presente. Tra annebbiamenti e ricordi, si intravedono nel romanzo sia l’affetto di Hana per il suo paziente che la passione per il giovane artificiere Kip, arrivato al convento per disinnescare le bombe inesplose o lasciate dei tedeschi nel territorio.
Un altro sentimento lodevole, che evinciamo sia anche quello dell’amicizia che spinge Hanam Caravaggio, una spia canadese, a rintracciare proprio Hana e gli uomini di cui si sta prendendo cura. Tale amicizia non conosce confini spaziali e temporali. L’uomo scopre la conoscenza della vera identità del paziente inglese, che aveva conosciuto in circostanze particolari, e potrebbe arrivare a svelarne i segreti e l’identità, anche alla premurosa Hana.
Premi
Il romanzo di Michael Ondaatje, vinse il prestigioso Booker Prize. “Il paziente inglese” è stato portato sul grande schermo dal regista Anthony Minghella, riscuotendo un grandissimo successo di pubblico al botteghino. Si tratta di un romanzo imperdibile a cui la pellicola però, incentrata soprattutto sulla storia d’amore del misterioso Conte Laszlo con Katharine, non gli rende completamente onore.