La fattoria degli animali (Orwell): riassunto

Pubblicato per la prima volta in italiano nel 1947, “La fattoria degli animali” è uno dei più noti romanzi scritti da George Orwell. Il libro appartiene al genere satirico e rappresenta un’allegoria della rivoluzione russa e del periodo staliniano.

George Orwell: una copertina italiana del libro "La Fattoria degli animali", e una in lingua originale ("Animal farm")
George Orwell: una copertina italiana del libro “La fattoria degli animali”, e una in lingua originale (“Animal farm”)

Il contesto storico e la storia del libro

George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair, è stato un grande scrittore britannico. Partecipò attivamente alla Guerra Civile Spagnola, spalleggiando il Partito Obrero de Unification Marxista , di ispirazione trotskista che venne duramente perseguitato dai stalinisti.

Così lo scrittore sviluppò un vero e proprio odio verso Stalin e la sua politica, che decise di manifestare apertamente  nell’opera Omaggio alla Catalogna e poi in maniera più velata in La fattoria degli animali. Quest’ultima fu ideata già a partire dal 1937 e conclusa nel 1943. Orwell riuscì a pubblicarla solamente nel 1945 alla fine del secondo conflitto mondiale.

Quasi una favola

L’opera si presenta quasi come una favola, un racconto leggero per bambini con protagonisti gli animali, ma andando a scavare nel profondo, si vede come ogni avvenimento che viene raccontato nel romanzo è l’allegoria di ciò che stava succedendo sia durante l’era stalinista che nella Seconda Guerra Mondiale. Ogni animale e ogni personaggio corrisponde infatti ad un preciso evento storico e, come ogni favola che si rispetti, esiste anche una morale finale.

Trama e riassunto

Il romanzo racconta la storia di alcuni animali di una fattoria che si ribellano al loro padrone. Essi vivono nella Fattoria Padronale del Signor Jones, che è diventato un alcolista e non si interessa più né alla manutenzione né agli animali. Un giorno, dopo che non era stata data la razione di cibo e le mucche non erano state munte, gli animali prendono in mano la situazione e decidono di attaccare gli uomini. Si trovano a scontrarsi con il Signor Jones e gli amici ma riescono facilmente a sconfiggerli e ad avere il controllo della proprietà, che viene denominata “Fattoria degli Animali”.

LEGGI ANCHE  Fahrenheit 451 (romanzo di Bradbury): riassunto

Il gruppo è guidato e spronato dal Vecchio Maggiore, un maiale anziano che viene rispettato da tutti e che rivela ad essi il suo progetto: un posto in cui gli animali possano finalmente vivere liberi dall’uomo. Il Vecchio Maggiore infatti considera pericolosi tutti gli animali che camminano su due gambe, ossia l’uomo, mentre innocui quelli che camminano a quattro zampe.

I ribelli cercano di riorganizzarsi nella vita libera dalla schiavitù ma ben presto emergono i problemi: sugli altri si stanno imponendo i maiali, che cercano di dominare e di sfruttare i più ingenui. Tra questi ci sono Napoleone (che rappresenta Stalin) e Palla di neve (che rappresenta Trotsky).

Finale della storia

I due iniziano un conflitto interno per il potere della fattoria e Napoleone si allea  con i cani scacciando Palla di Neve (allegoria dell’esilio di Trotsky e dell’avvento della dittatura stalinista). Napoleone diventa così il dittatore, tradisce i suoi alleati e si comporta come unico padrone di tutto. Ormai non esistono più gli ideali di uguaglianza e libertà, che vengono sostituiti con un unico motto:  «Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri».

George Orwell
Una foto dell’autore George Orwell

Considerazioni

George Orwell conclude il romanzo affermando che è impossibile frenare il desiderio di potere, che travolge anche l’ideale più puro della libertà personale, così come era accaduto nella Russia stalinista.

Il romanzo ha riscosso notevole successo in tutto il mondo e da esso sono stati tratti molti adattamenti cinematografici, tra cui un film del 1954 e il più recente del 1999 con la regia di John Stephenson.

Ci siamo impegnati per scrivere questo articolo. Speriamo ti sia piaciuto. Se ti è stato utile, lascia un messaggio in fondo.

Avatar photo

Anna D'Agostino

Anna D'Agostino, napoletana di nascita portodanzese d'adozione, laureata in Filologia Moderna e appassionata di scrittura. Ha collaborato con varie testate come giornalista pubblicista, attualmente insegna Lettere in una scuola secondaria di primo grado.

Speriamo questo articolo ti sia servito. Noi ci siamo impegnati. Lascia un commento, per favore: