La moschea (quadro di Renoir)
“La moschea” è un quadro dipinto da Pierre-Auguste Renoir nel 1881. Undici anni dopo la nascita ufficiale dell’Impressionismo, di cui Renoir è stato uno degli esponenti più importanti.
La moschea: il quadro
Il soggetto del quadro è una festa araba che si svolge vicino alle mura di Algeri. Non sappiamo che festa sia, se si tratti di una festa popolare che riguarda un avvenimento religioso o una celebrazione laica.
Tuttavia, è chiaro che si sta svolgendo attorno a cinque musicisti e che Renoir, secondo i canoni estetici dell’Impressionismo, racconta le danze e il movimento dei partecipanti con ampie pennellate e dal tratto veloce, in cui i dettagli vengono trascurati per dare un’immagine dinamica dell’avvenimento. L’impasto del colore permette di creare una scena confusa, in cui i colori e la luce si mischiano per dare sfogo alla velocità dell’esecuzione.
La festa si svolge non lontano dalla Casbah che fa da sfondo al quadro. All’orizzonte si intravede il blu del mare. In quegli anni, i temi che riguardano luoghi esotici e feste popolari sono molto apprezzati in Europa e permettono a Renoir di mostrare, con ancora più determinazione, come gli Impressionisti si distacchino dalla pittura antecedente. Non esistono dettagli ma solo il desiderio di rappresentare la realtà con una pennellata libera. Un esempio sono i volti dei personaggi che spesso appaiono talmente confusi da essere indecifrabili.
La moschea di Renoir: analisi
La modernità di quest’opera, che segue e anticipa altri capolavori più importanti, può essere letta anche come un manifesto dell’Impressionismo, che proseguirà fino al 1890 con il suo sperimentalismo. Un altro elemento importante è il contesto geografico e culturale.
Si tratta di un luogo in cui gli elementi orientaleggianti appaiono ovunque, e dove la mistica della festa viene rappresentata al centro di un’architettura esotica che riverbera gioia e felicità. Non è un oriente violento o pericoloso quello di Renoir, al contrario tutto sembra coinvolgente e magico.