Il Purgatorio: riassunto dei canti dal IX al XVI
La cantica del Purgatorio fa parte della Divina Commedia scritta da Dante Alighieri. Fu scritto dal 1310 al 1313. In questo articolo troverete uno schema riassuntivo del Purgatorio, e dei canti dal IX al XVI capitolo.
Approfondimento
Nono canto
La porta del Purgatorio.
Dante si addormenta e sogna un’aquila che lo trascina verso il Sole. Al risveglio si trova davanti alla porta del Purgatorio vero e proprio, dove un angelo gli incide con la spada, 7 P sulla fronte: sono i simboli dei sette peccati capitali e Dante dovrà farsi cancellare una lettera alla volta, in ciascuna delle 7 cornici del Purgatorio, come segno tangibile di aver purificato i vari peccati.
Decimo canto
Prima cornice o primo girone. Le anime: i superbi. Pene di purificazione: devono camminare curvi sotto pesanti macigni, meditando su esempi di umiltà premiata (scolpiti sulla roccia del monte) e di superbia punita (scolpiti sul ripiano della cornice).
Dante si ferma a meditare sugli esempi di umiltà premiata, scolpiti sulla roccia del monte: la Madonna che accetta la volontà di Dio, quando un angelo gli annunciava la venuta di Gesù; le danze di David che, superando la dignità regale, manifesta la sua gioia per il trasporto dell’Arca sacra a Gerusalemme; l’imperatore Traiano che aiuta personalmente una povera vecchia.
Undicesimo canto
Prima cornice. Le anime: i superbi. Pene di purificazione: come sopra. I personaggi principali: Omberto Aldobrandeschi, potente signore maremmano; Odersi da Gubbio, famoso miniatore di codici; Provenzan Salvani, capo dei ghibellini senesi.
Dante parla con due anime di superbi che, umilmente, rinnegano la grandezza del loro passato: Omberto Aldobrandeschi respinge il potere politico della sua casata e Odersi da Gubbio dichiara che vi sono altri miniatori più abili di lui. Poi Odersi mostra a Dante Provenzan Salvani che si umiliò chiedendo denari ai suoi concittadini, per il riscatto di un amico prigioniero dei francesi.
Dodicesimo canto
Prima cornice. Le anime: i superbi. Le pene: come sopra.
Dante esamina gli esempi di superbia puniti, scolpiti sul ripiano: Lucifero che precipita dal cielo, la grandezza di Troia ridotta in cenere e altri.
Tredicesimo canto
Seconda cornice. Le anime: gli invidiosi. Pene di purificazione: devono stare seduti, appoggiati alla roccia, con gli occhi cuciti da filo di ferro. Considerano esempi di carità premiata e di invidia punita. I personaggi principali: Sapia, gentildonna senese.
Dopo aver ascoltato gli esempi di carità premiata da voci misteriose, Dante parla con Sapia che gli narra le vicende della sua vita: il poeta le confessa che anche lui ha peccato di invidia, ma ancor più di superbia.
Quattordicesimo canto
Seconda cornice. Le anime: come sopra. Le pene di purificazione: come sopra. I personaggi principali: Guido del Duca, potente signore romagnolo; Rinieri da Calcoli, nobile di Forlì.
Guido del Duca e Rinieri da Calcoli parlano a Dante della loro vita; il secondo, ricordando la Romagna dov’è nato, fa una grave invettiva contro la corruzione del paese. Alla fine, si sentono gridare gli esempi di invidia punita.
Quindicesimo canto
Terza cornice. Le anime: iracondi. Pene di purificazione: devono camminare in una nube di fumo denso e soffocante. Meditano su esempi di mansuetudine premiata e di ira punita, che appaiono in misteriose visioni.
Dopo che Virgilio ha chiarito a Dante i dannosi effetti dell’invidia, i due poeti entrano nella terza cornice e, in un’estasi miracolosa, assistono a esempi di mansuetudine premiata.
Sedicesimo canto
Terza cornice. Le anime: come sopra. Pene di purificazione: come sopra. I personaggi puniti: Marco Lombardo, uomo di corte del quale non si hanno notizie storiche precise.
Entrato nella cortina di fumo che avvolge le anime, Dante discute con Marco Lombardo sul problema del libero arbitrio e sulle cause della corruzione che dilaga nel mondo.