Perché si dice Luna di Miele?
Dopo la celebrazione del rito religioso e i festeggiamenti con amici e parenti che hanno condiviso la loro gioia, gli sposi sono pronti a partire per la “luna di miele”, ossia il tradizionale viaggio di nozze. L’origine del termine “luna di miele” si riferisce senz’altro al primo mese di matrimonio, che dovrebbe essere appunto “di miele”, fatto di dolcezza e tenerezza tra i due sposini che hanno coronato il loro sogno d’amore.
Nell’Oxford Dictionary si fa riferimento a questo significato, mettendo in evidenza come solo la prima “luna” (intesa come mese lunare) sarà di miele, poi bisogna aspettarsi che l’iniziale felicità a due declini con il tempo.
L’espressione “luna di miele” risale agli antichi Babilonesi, che erano soliti donare agli sposi una particolare bevanda alcolica a base di miele (l’idromele), nella quantità necessaria per un mese.
Pare che l’idromele fosse utile a stimolare la fertilità, e venne utilizzato anche dai Romani e successivamente nel periodo medievale. Durante il Medioevo la famiglia che dava in matrimonio la figlia ad un uomo le porgeva anche il miele, una sostanza considerata simbolo di dolcezza e costosa per quei tempi. I due sposi trascorrevano insieme la prima notte, detta “luna di miele” per la durata del ciclo femminile che è legata alle fasi lunari e per la presenza del miele che appunto addolciva l’atmosfera.
Nel periodo medievale venivano svolti veri e propri rituali che avevano come oggetto la luna di miele, considerato dalla religione neopagana Wicca come un periodo legato alla natura, ricco di cambiamenti positivi e nel quale ciascuno deve diventare responsabile. Questa fase della vita è la più propizia per cominciare la vita a due con il matrimonio. L’origine antica del termine è avvalorata dal fatto che esiste l’equivalente in diverse lingue, come l’inglese (Honeymoon), lo spagnolo (Luna de miel), il francese (Lune de miel), ma anche in arabo e gallese.
In età moderna, a partire dal diciannovesimo secolo, l’espressione “luna di miele” viene utilizzata per individuare il periodo immediatamente successivo alla cerimonia, e coincide quindi con il viaggio di nozze, organizzato dagli sposi per allontanarsi dalla vita di tutti i giorni e godersi un po’ di relax dopo lo stress dovuto ai preparativi del matrimonio.
Nelle Sacre Scritture si legge che lo sposo in questo particolare periodo non dovrebbe compiere lavori pesanti o gravosi, ma dedicarsi completamente alla moglie. In realtà questo proposito dovrebbe accompagnare tutto il tempo del matrimonio, non solo gli inizi!
Oggi si parla di luna di miele per descrivere vacanze e mete esotiche, e si è perso di vista il vero significato di tale modo di dire. Dovremmo invece tornare alle origini di alcune espressioni perché sono queste che ci dicono chi siamo e da dove veniamo. La luna di miele è un periodo che gli sposi dovrebbero vivere più intimamente e godendo del sentimento che li unisce, senza perdersi in distrazioni inutili che, seppur piacevoli, allontanano la mente ed il cuore dal reciproco impegno preso.
Vorrei che la "luna di miele" durasse sempre, ma purtroppo mi accorgo che si verificano molte separazione e si accoprcia sempre di più il periodo felice, dolce ovvero di "miele".
Giovanni-
Sin dai tempi di Babilonia si regalava allecoppie di sposi una quantità di Idromele, bevanda alcolica e dolce reputata idonea per la fertilità e l'abbondanza. Il periodo di dolce felicita, di spenzieratezza dopo la celebrazione delle nozze generalmente dura quanto una fase unare. Giovanni-