L’italiana, Laurette in turbante bianco, Le tre sorelle: opere di Matisse
In questo articolo andiamo ad analizzare e raccontare brevemente la storia di tre opere di Matisse: L’italiana, Laurette in turbante bianco e Le tre sorelle. Ciò che accomuna questi quadri sono le origini ciociare delle modelle utilizzate per realizzarli. Henri Matisse non poteva fare a meno di contemplare davanti sé in posa un corpo di un modello, maschio o femmina. Erano infatti per l’artista motivo di ispirazione. Così sono nate diverse opere di Matisse che prendevano come spunto proprio i modelli: Cesidio Pignatelli che lui chiamava Bevilacqua, Carmela Caira, poi con Rosa Arpino, tutti originari di Gallinaro, paesetto che si trova su un cucuzzolo al centro della Valcomino. Tuttavia la modella ciociara che più è stata accanto a Matisse e che più di tutte ha significato nella sua storia artistica e anche personale, fu la sorella della summenzionata Rosa Arpino, Loreta Arpino, che l’artista chiamava Lorette e anche Laurette, come testimoniano la maggior parte delle almeno cinquanta opere che Matisse realizzò ispirandosi a lei.
Approfondimento
L’italiana
La prima opera a lei dedicata è “l’Italienne” (L’italiana), che l’artista realizzò in una fredda giornata di fine-estate o autunno del 1916 mentre soggiornava al quarto piano di un edificio lungo la Senna, quasi di fronte a Notre Dame, a Parigi. Il titolo è stato dato al dipinto perché in quel periodo Matisse utilizzava per le sue opere una modella italiana, Lorette, in questo caso. Le tonalità di quest’opera, la posa ieretica, velata di tristezza sono il frutto o lo specchio della realtà che si stava vivendo, seppure sembrava quasi che Matisse vivesse in una sorta di bolla lontano dagli echi del conflitto (Prima Guerra Mondiale).
Così, anche se non vuole “contaminare” la sua opera con la realtà che sta vivendo, non si possono non notare il nero tanto carico dei capelli e dei lineamenti del volto della modella. Matisse in questo dipinto riduce la gamma di colori ad una serie di verdi e di bruni, per focalizzare l’attenzione sulla figura di donna. Si tratta di una figura frontale, neobizantina, senza nessun attributo di eleganza, proprio perché l’eleganza si genera per sottrazione. Già, quando Matisse realizza quest’opera – nel 1916 – ha 47 anni ed è considerato uno dei grandi dell’epoca.
Laurette in turbante bianco
Nel quadro “Laurette in turbante bianco” (indicata a volte anche come Lorette con il copricapo persiano) si evidenzia l’armonia tra l’artista e la modella, che in quel periodo hanno già abbandonato timori e incertezze. Timori e incertezze che si lasciano intravedere invece ne L’italiana. In questa seconda opera, Lorette è distesa e serena, le sue lunghe ciocche nere sono luccicanti. Il quadro, realizzato nel 1917, è un olio su tela che misura 35 x 26 centimetri, ed è conservato a Lucerna, in Svizzera, presso il Sammlung Rosengart Art Museum.
Le tre sorelle
Les Trois Soeurs (Le tre sorelle) così intitolato da Matisse in quanto illustra Loreta, Rosa e la terza sorella Maria Elena, la minore. Laurette all’epoca ha circa trenta anni, splendida, alta, dai capelli corvini. Si è trasferita a Parigi con una sorella, Rosa, rimasta vedova, che è più giovane di lei di qualche anno. Costrette ad emigrare a causa della miseria nel loro paese.
Laurette
Così a Parigi la donna trova il suo lavoro, cioè posare per l’artista Henri Matisse. Anche l’artista sta vivendo un periodo difficile, è infatti alla spasmodica ricerca di sé stesso, di un nuovo stile: il fauvismo da lui inventato, il cubismo, il cézannismo, la passione per van Gogh sono momenti nei quali non si riconosce più. Laurette rappresenta la nuova via, la rottura con il passato. I vecchi cromatismi fragorosi del periodo fauve e le vecchie interpretazioni cubiste e impressioniste lasciano il posto a quelle nuove impostazioni dolci e armoniose. Queste caratteristiche diverranno poi la personalità e l’arte di Matisse nei successivi quarant’anni.
Un nuovo periodo per Matisse
Si inaugura così un nuovo periodo. Esso è caratterizzato da: la cultura degli interni, la idealizzazione della figura della donna, il cromatismo ricco e splendente dal quale le figure e le nature morte sono concepite come sculture. La luce e la luminosità sono sempre al centro della sua produzione e il cromatismo vario, cangevole. Laurette rappresenta per Matisse una rivoluzione, uno sconvolgimento nella sua esistenza. È stato per lui un arricchimento o meglio, per entrambi un arricchimento, fatto di un rapporto di fiducia, spontaneità. Una simbiosi perfetta delle due anime.
Parigi e i modelli
La figura del modello d’artista nasce a Parigi nel 1860 circa. Parigi in questo periodo è il centro planetario della cultura e dell’arte. Ci sono gli impressioni e i postimpressionisti, nomi come Manet, poi Degas, Corot, Rodin, Cézanne, Van Gogh, Matisse, poi Picasso, pionieri dell’arte. Da qui si deve la nascita dei modelli, in particolare, quelli italiani, ciociari. Tra questi, l’artista Matisse attratto dal movimento di questi corpi sulle pedane o che si muovono liberamente nello studio, rimane colpito mentre assiste nello studio di Rodin, vera industria della scultura di quel tempo. Così Matisse rivoluzionò la sua arte.