La porta, romanzo di Simenon sull’ossessione della perdita
La porta è un romanzo di Georges Simenon scritto nel 1962.
Approfondimento
La porta: trama del libro
Nelly e Bernard si sono amati per vent’anni e, ancora oggi, il loro amore sembra intatto. Almeno così pare a Bernard che, anche dopo la perdita delle mani a causa di una mina, ha avuto Nelly al suo fianco.
Ma perché?
Come è possibile che Nelly continui ad amarlo come il primo giorno?
Lei è bella, è una donna piena di energia e fascino e per molti anni, prima di conoscerlo, ha avuto bisogno di essere circondata da amanti, uomini con possibilità economiche; non come lui, che si sente un invalido e che per anni è stato senza un soldo. E questi uomini sono stati per lei anche un lavoro.
Bernard decide di spiare Nelly. Segue la sua vita passo dopo passo, la interroga con attenzione morbosa e lei lo asseconda. Quando Nelly esce per andare al lavoro lui la osserva dalla finestra, la saluta prima che salga sull’autobus e poi l’aspetta per pranzo.
Lui non vive che per lei, anche perché la sua esistenza si sviluppa fra le mura della loro casa e, dunque, non può fare altro che vivere la vita di Nelly, immaginarla mentre è fuori, angosciarsi all’idea che qualcun altro la stia seducendo per portargliela via.
Malgrado le sue certezze, Bernard comincia a temere un nuovo inquilino che vive al primo piano e che Nelly vede ogni giorno, solo per pochi minuti, perché deve consegnargli dei pacchi per conto della sorella di lui che lavora nella stessa fabbrica di Nelly.
Ma basta solo quel poco tempo passato con un altro uomo per instillare in Bernard il sospetto che, poi, si trasforma in gelosia e infine che lo ossessiona come un tarlo che senza riposo cerca un buco dove infilarsi.
Bernard si pone mille domande. Ossessiona Nelly con le sue richieste indagatrici, con la necessità di avere mille dettagli sulla sua vita al di fuori dell’appartamento; soprattutto quando va a trovare l’uomo del primo piano.
Come finirà?
Chi dei due deciderà di interrompere questo gioco al massacro?
Commento
Simenon ci regala una storia nella quale la gelosia e l’ossessione trascinano l’uomo nei meandri più oscuri della sua mente. Dove ciò che emerge è più incomprensibile degli eventi che lo portano a sospettare, e a temere di essere stato tradito.
Come in una sorta di percorso a ritroso, osserviamo Bernard fare a pezzi la sua vita, la sua felicità; partendo da un piccolo indizio per poi costruirci sopra tutta l’attesa, l’angoscia, il panico, la solitudine che il dolore per un tradimento forse mai avvenuto, per il suo sospetto sempre presente, comporta.
E mentre seguiamo Bernard in un’ossessione naturale, in uno sviluppo incontrollabile delle sue paure, vediamo anche un Simenon che, come un chirurgo, seziona le anime dei suoi personaggi.
Chi meglio di lui è in grado, con la naturalezza del suo talento, di prendere due personaggi e trascinarli dalla loro felicità al baratro dell’insicurezza?
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Dati sintetici
Autore: Georges Simenon
Titolo: La porta
Titolo originale: La Porte
Anno: 1962
Traduzione: Laura Frausin Guarino
Edizione italiana: Biblioteca Adelphi, 760 • 2024
Pagine: 142
ISBN: 9788845938948
Prezzo: 18,00 €
Incipit del romanzo
Come in molte vecchie case del quartiere, le finestre, alte e strette, scendevano fino a trenta centimetri dal pavimento e arabeschi in ferro battuto reggevano la sbarra del davanzale. Attraverso quegli arabeschi Foy, dalla sua sedia, seguiva più o meno coscientemente il viavai della strada. Aggrottò le sopracciglia quando vide la piccola automobile blu del dottor Aubonne girare l’angolo di rue des Francs-Bourgeois, entrare in rue de Turenne e, attraversando la strada in diagonale, fermarsi dietro al camion della cartoleria Herbiveaux.
Il dottore sporse la testa dalla portiera per assicurarsi di non essere troppo lontano dal marciapiede, eseguì una retromarcia accompagnata da un piccolo balzo in avanti e finalmente sgusciò fuori dalla minuscola auto.
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