Killer e sicario, differenze
Quando si parla di assassinio e di omicidio, sentiamo spesso nominare termini come killer e sicario. Entrambe queste figure uccidono persone, ma in maniera differente. O meglio, è diverso il movente che sta alle spalle del gesto. In questo articolo, vediamo qual’è la differenza sostanziale tra i due termini.
Approfondimento
Killer
Con il termine killer si indica una persona che commette un omicidio (o un assassinio) su ordinazione, oppure in preda a raptus o, ancora, per professione. La parola killer deriva dall’inglese “to kill” che significa uccidere. Il killer è un assassino o omicida, cioè una persona che strappa la vita a qualcuno con dolo.
Nel caso si tratti di una professione, il termine killer viene usato in modo generico rispetto al termine sicario che viene utilizzato in maniera più specifica e selettiva.
Serial killer
Esistono poi i serial killer (o pluriomicidi, o killer seriali, assassini seriali), che compiono omicidi in serie. Il più celebre storicamente è Jack lo Squartatore. Quelli di natura compulsiva sono i soggetti più pericolosi in assoluto perché agiscono senza un movente ben preciso e uccidendo spesso persone totalmente estranee ai fatti.
Sicario
Con il termine sicario, invece, intendiamo un esecutore materiale di un assassinio o di un omicidio che viene effettuato dietro incarico di un mandante. Il lavoro di un sicario avviene in cambio di un corrispettivo di denaro. Questa figura è usata da governi, organizzazioni criminali o da persone fisiche, per effettuare il lavoro sporco in cambio, appunto, di denaro.
Il sicario, nell’immaginario collettivo, deve compiere la sua missione nella maniera più efficiente possibile, senza mettere in una situazione di pericolo il mandante dell’omicidio.
La parola sicario deriva dal termine latino “sica“, che significa coltello appuntito e curvo, arma d’offesa usata prevalentemente dai Traci. Sicarii era anche il termine usato dagli antichi romani per indicare una fazione estremista del partito ebraico degli Zeloti, che usava adottare in modo sistematico come strategia politica quella dell’omicidio terroristico.