Khmer Rossi: storia di una dittatura
I Khmer Rossi sono un partito politico di ispirazione comunista che ha governato la Cambogia, attraverso una forma di controllo dittatoriale della popolazione, dal 17 aprile 1975 al 9 gennaio 1979. Si tratta di un partito rivoluzionario maoista la cui ideologia radicale, una volta applicata, ha oltrepassato le fasi di sviluppo storico professate dal maoismo arrivando a cambiare completamente una società agricola in società comunista.
Le conseguenze pratiche del governo dei Khmer Rossi sono state l’abolizione delle banche e del denaro, la statalizzazione di tutte le attività terziarie, commerciali, produttive e dei servizi di qualsiasi genere, inoltre la popolazione è stata costretta a trasferirsi in fattorie organizzate secondo i principi collettivistici. I khmer proibirono qualsiasi comunicazione con gli altri Paesi per cui era proibito possedere oggetti fabbricati in occidente. Era abolita qualsiasi forma di cultura per cui coloro che furono definiti intellettuali vennero uccisi e in questa follia assolutista vennero giustiziate anche le persone che indossavano occhiali proprio perché veniva associato l’utilizzo di occhiali con la capacità di leggere. Vennero aboliti i tribunali e il sistema giudiziario. L’ideologia, dopo alcune lotte intestine, venne decisa dall’ala nazionalista comandata da Pol Pot.
Perché i Khmer utilizzarono un sistema organizzativo così radicale?
Perché volevano ricominciare da zero. La loro ideologia non permetteva l’esistenza di una memoria perché la società doveva iniziare un nuovo percorso in cui le abitudini, i costumi, gli usi e le caratteristiche che contraddistinguevano la società agricola e cittadina cambogiana dovevano essere eliminati. Per fare questo sterminarono quasi 1.500.000, secondo stime non comunemente accettate, di persone appartenenti al loro popolo, cioè operarono un genocidio del popolo cambogiano.
Chi sono i Khmer Rossi
Le radici dei Khmer Rossi risalgono al Partito Comunista Indocinese che nacque nel 1931 e che fu il ramo principale da cui si sviluppò e fu fondato il Partito Comunista Cambogiano che è una delle denominazioni dei Khmer, le altre sono Partito Comunista della Cambogia, Partito della Kampuchea Democratica e Angkar Padevat.
Il Partito Comunista Cambogiano nacque nel 1951 ed era legato sia ideologicamente che dal punto di vista organizzativo al Partito Comunista del Vietnam.
Svolse diversi atti di guerriglia contro l’esercito americano durante la guerra del Vietnam e in seguito prese il potere in Cambogia dopo che i vietnamiti sconfissero l’esercito Usa.
La loro ascesa al potere nacque anche a causa delle repressioni dell’esercito governativo che fece nascere simpatie per le idee rivoluzionarie dei Khmer. Tuttavia una delle cause più importanti dell’ascesa del Partito Comunista della Cambogia fu l’assoluta disparità fra le classi sociali e la povertà estrema che aumentava in tutte le zone del Paese, in particolare le carestie distrussero il potere di acquisto dei contadini condannandoli ad una miseria assoluta.
Dal 1963 leader indiscusso del Partito fu Pol Pot anche se il Comitato Centrale, organo di governo dei Khmer, vedeva la presenza di altre figure di spicco. Pol Pot però rimase Segretario Generale fino al 1981 quando venne sostituito da un altro membro del Comitato, Khieu Samphan, e in seguito rimase la figura di spicco e il volto del massacro del popolo Cambogiano sia per i media che per l’opinione pubblica mondiale.
Il Comitato Centrale era rappresentato soprattutto da persone appartenenti alle classi medie che avevano ricevuto un’istruzione, spesso in Europa e che rappresentavano una differenza sostanziale rispetto alla base dei combattenti che era rappresentato soprattutto dalle classi povere e analfabete.
Come presero il potere?
Il re Norodom Sihanouk fu deposto con un colpo di Stato il 17 marzo del 1970 da uno dei suoi più fidati collaboratori, il generale Lon Nol. Il re si rifugiò a Pechino e da lì iniziò ad appoggiare i Khmer Rossi con i quali iniziò a contrastare il governo di Lon Nol che rispose con una repressione feroce che non fece altro che rafforzare la popolarità dei Khmer.
Dopo 6 anni di guerriglia la Cambogia venne conquistata dai Khmer che deposero il generale Nol il 17 aprile del 1975. Dopo un periodo di interregno, in cui Sihanouk ricoprì la carica di capo dello Stato, i Khmer presero il potere assoluto costringendolo all’esilio.
Il governo dei Khmer fu una delle sciagure più terribili del XX secolo, il loro governo secondo le testimonianze fu tra i più feroci della storia dell’uomo. Cancellarono il passato e rifondarono una società agricola in cui le persone erano costrette a lavorare come schiavi allo scopo di produrre di più. Fu abolita qualsiasi forma di differenza sociale e qualsiasi categoria professionale. Non esistettero più banche, ospedali, scuole e attività contraddistinte come borghesi. Uno degli aspetti più terribili fu l’abolizione, in una società così fortemente patriarcale come quella cambogiana, delle figure paterne e materne imponendo ai bambini e agli adolescenti un’educazione rivoluzionaria che li privava di un’identità storica.
La dittatura dei Khmer terminò con l’invasione della Cambogia da parte dell’esercito vietnamita che varcò i confini il 7 gennaio 1979 deponendo il Comitato centrale e sconfiggendo le truppe Khmer. Una parte del Partito e in particolare l’ala filo vietnamita aiutò le truppe a sconfiggere i loro compagni per evitare di essere processati per i crimini commessi negli anni della dittatura. Una parte dei Khmer si rifugiò in un territorio confinante con la Thailandia e da lì organizzarono una base territoriale dalla quale, per circa dieci anni, parteciparono ad attività di guerriglia contro il governo vietnamita installato in Cambogia. Nei dieci anni successivi sopravvissero delle cellule ma con scarse possibilità di vittoria. Nel 1998 Pol Pot morì e nel 1999 i Khmer smisero di esistere.
@fra