La lotta armata dell’IRA (Irish Republican Army)
Il 28 luglio 2005 l’IRA, (Irish Republican Army) l’Armata repubblicana irlandese, decise di abbandonare la lotta armata contro il governo della Gran Bretagna ordinando a tutti i suoi militanti di non svolgere più alcuna azione violenta e armata per perseguire i fini politici dell’organizzazione ma di ottenere gli scopi che da sempre l’IRA si prefigge, la completa autonomia dell’Irlanda del Nord dalla Gran Bretagna, solo attraverso una serie di azioni che avrebbero dovuto rientrare nella pura dialettica politica di un movimento che ha rappresentato per molti irlandesi l’unica forma di lotta per la propria indipendenza e libertà.
Gerry Adams, leader del movimento nazionalista e indipendentista Sinn Féin di cui l’IRA è il braccio armato, dichiarò che alle 16.00 del 28 luglio, tutti coloro che appartenevano al movimento avrebbero deposto le armi. Questa dichiarazione suscitò una risposta positiva da parte del governo britannico, allora rappresentato dal Primo Ministro Tony Blair, che dichiarò il suo entusiasmo per questa decisione. Con questa decisione l’IRA pose fine a trent’anni di violenze e di guerriglia contro le truppe britanniche e i protestanti unionisti.
Uno storico punto di svolta
Il processo di pace affonda le sue radici nell’accordo del Venerdì Santo del 1998 che diede inizio alla cessazione del fuoco e all’istituzione di un’assemblea legislativa dove sarebbero stati eletti rappresentanti cattolici e protestanti e la cui sede sarebbe stata a Belfast. Il processo di pace subì diversi contraccolpi ma nel 2005, con l’abbandono radicale di tutte le forme di violenza, si arrivò ad un punto di svolta storico che ha, in seguito, permesso la discussione dei temi politici riguardanti l’indipendenza dell’Irlanda fra Sinn Fein e governo britannico su un piano strettamente diplomatico.
Che cos’è l’IRA e qual è la sua origine?
L’IRA è stata la più grossa organizzazione paramilitare dell’Irlanda. Il suo scopo principale, fin dal giorno della sua fondazione, è stato quello di riunificare l’Irlanda e di costringere gli inglesi ad abbandonare le loro strutture militari e governative presenti sul territorio irlandese ingaggiando contro quest’ultimo sia operazioni militari tradizionali sia atti di guerriglia.
La sua storia inizia nel 1919 quando il parlamento irlandese, non riconosciuto dal governo britannico e fondato da parlamentari eletti regolarmente per il parlamento britannico, il cui nome era Dáil Éireann, dopo aver scelto come propria sede la Mansion House di Dublino fece diventare l’IRA il suo esercito. L’IRA nacque dopo la rivolta di Pasqua, avvenuta il 24 aprile 1916 e soffocata nel sangue dall’esercito britannico; i volontari che combattevano per l’indipendenza dell’Irlanda si organizzarono in un esercito disciplinato e che rispondeva ad un comando militare proprio. Il problema del comando fu infatti, uno degli aspetti più dibattuti dai membri del parlamento irlandese perché fin da subito fu chiaro che i volontari non erano disposti ad obbedire all’organizzazione politica, ma invece ad agire come un braccio armato autonomo che colpiva secondo le regole della guerriglia e del terrorismo e non come un esercito regolare che contrasta un esercito invasore.
Accadde, infatti, proprio nel gennaio 1919 che un’unità rurale dell’IRA composta da due uomini, uccise due poliziotti senza averne ricevuto ordine. Successivamente avvennero una serie di attacchi contro la polizia sia nelle zone rurali che nelle grandi città e la guerriglia, che aveva molta più efficacia in zone isolate, riuscì a consolidarsi velocemente nelle campagne permettendo all’IRA di controllare vaste zone territoriali. Chi comandava l’IRA era Michael Collins il quale era anche membro del Dáil Éireann. Collins era molto rispettato dai volontari dell’esercito repubblicano perché spesso partecipava alle azioni militari. Collins non obbedì mai alle direttive del Dáil che chiedevano di far rientrare le operazioni dell’IRA all’interno di una strategia più convenzionale, anzi organizzò l’esercito secondo criteri più legati alla guerriglia terroristica che ad azioni militari tradizionali. Tale strategia gli procurò negli anni successivi una serie di successi contro l’esercito britannico. Queste operazioni portarono al Trattato anglo-irlandese del 1921.